Videogiochi: quale sarà la vera next-gen?

Facciamo insieme un’interessante analisi circa il futuro della next-gen nel mondo dei videogiochi; cosa è realmente? Cosa si intende nello specifico?
Videogiochi: quale sarà la vera next-gen?

Da quando abbiamo sentito parlare – diversi mesi or sono – di next-gen, menzioniamo sempre più spesso tali parole senza però aver fatto prima una seria analisi a riguardo. Nel mondo dei videogiochi, cosa intendiamo per “nuova generazione”? Basta una grafica in 4K o un SSD ultra veloce per farci gridare “viva il futuro” o c’è altro sotto?  Facciamo un po’ di chiarezza.

Videogiochi: calmi a gridare “next-gen”

Mettiamo caso che vi trovaste ad avere una discussione con il vostro amico in merito alla nuova console da acquistare: PlayStation 5 o Xbox Series X/S. Dopo una prima mezz’ora passata ad elencare le specifiche tecniche (Teraflops, SSD, CPU di AMD, Navi2 e tante altre “nerdate” simili), vi fermate e riflettete; sì ma in sostanza, cosa cambia rispetto ad una PS4 Pro o ad una Xbox One X?

È vero: potremo giocare in 4K a 60 fps (prendiamo l’esempio di Spider Man Miles Morales) o a 120 fps in modalità multiplayer ad Halo Infinite. Tutto qui? Seriamente? Dovremo spendere 499 € per godere di una “migliore qualità visiva” e basta?

D’altronde, se la mettiamo in questi termini allora giochiamo la carta jolly: PC da gaming assemblato in casa con componenti hardware ad hoc, con tanto di nuove schede video RTX 3080 da 20 GB. Per farvi capire meglio ciò di cui vi parliamo, vi alleghiamo un video che mostra Doom Eternal in 4K in funzione su un computer che monta tale GPU. Sbalorditevi e poi continuiamo la nostra disamina.

Bypassato quindi il discorso grafica (la stazione gaming assemblata con Windows 10 vince a mani basse), ci domandiamo quale possa essere la vera next-gen. Qualcuno potrebbe gridare “Google Stadia” e probabilmente finirebbe per essere deriso da tutti, sebbene – ammettiamolo – l’idea di BigG si è rivelata vincente ma immatura.

Se analizziamo la politica di Microsoft e il suo ecosistema, possiamo pensare che sia la cross-giocabilità dei titoli la vera rivoluzione. Pensateci: impugnare il proprio Galaxy Note20 Ultra, accedere al catalogo Xbox Game Pass grazie a Project xCloud e giocar senza sosta a Forza mentre si è nella sala d’attesa al dentista. Sempre quel famoso “qualcuno” ora griderebbe “Ciaone!” e… effettivamente, avrebbe ragione.

Xbox Game Pass Ultimate potrebbe rendere però, inutile l’acquisto di una console se si sceglie di abbonarsi al servizio e si sceglie di giocarci su un PC da gaming. Sì, sempre quella bestia avente la RTX 3080, un processore i9 e 32 GB di RAM, così per gradire.

Infine, un terzo aspetto da considerare riguarda la nuova UI delle console; ancora Microsoft e Sony non hanno svelato le loro interfacce. Se da un lato il colosso di Redmond porterà sul mercato un software pulito, snello e rapido simil-PC, dall’altro lato, Sony potrebbe puntare tutto sulla multimedialità, con un firmware avanzato, ricco di tool, suggerimenti, feed news e assistente virtuale al seguito, pronto per esaudire le nostre richieste.

Cosa ci fa dire ciò? Sicuramente la moltitudine di brevetti trapelati a riguardo e la presenza del piccolo microfono posto sul DualSense. Inoltre, tale joypad potrebbe essere il Deus Ex Machina della PlayStation 5, grazie al cavo jack per collegare le cuffie cablate (Pulse 3D Sony, per esempio), i trigger adattivi e un innovativo feedback tattile.

Ricapitolando, la “next-gen”può essere:

  • Una grafica spaziale in 4K, 8K 60, 120, millemila fps;
  • Una cross-giocabilità fra sistemi, piattaforme e device differenti;
  • Un’esperienza immersive, smart e simil-smartphone, ricca di assistenza al giocatore nei momenti più cruciali.

Secondo voi? Rifletteteci e… fateci sapere, magari!

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