Secondo gli scienziati dell’università di Rochester avere dei cellulari alimentati ad energia nucleare potrebbe essere possibile in un futuro meno lontano di quanto si pensi. Mediante il sistema Betavoltaico viene usato il silicio per catturare gli elettroni emessi da gas radioattivi come il trizio per generare corrente. La tecnologia betavoltaica non è nuova, ma trovava i suoi limiti nella dispersione degli elettroni che non sempre colpivano il silicio. Negli esperimenti realizzati adesso, invece, in ogni pannello di silicio vengono creati dei "pozzi" larghi 1 micron e profondi 40 che consentono un maggiore assorbimento di elettroni e arrivando a catturarne un numero 160 volte maggiore rispetto alle costruzioni tradizionali. Il prossimo traguardo, per il team di Rochester, è arrivare al livello di efficienza necessario per gli standard industriali utilizzando le stesse tecniche di fabbricazione delle industrie di semiconduttori.
Le batterie ad energia nucleare sempre più vicine
Secondo gli scienziati dell'università di Rochester avere dei cellulari alimentati ad energia nucleare potrebbe essere possibile in un futuro meno lontano di quanto si pensi