L'Antitrust condanna Wind a pagare una multa di 42.500 euro

Secondo l'Antitrust uno spot diffuso da Wind costituisce una fattispecie di pubblicità ingannevole.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condannato la società Wind Telecomunicazioni S.p.A. per una pubblicità ingannevole andata in onda lo scorso anno.

Lo spot incriminato che vedeva come protagonisti i comici Aldo, Giovanni e Giacomo, era diretto a promuovere il servizio “Noi Wind Roaming” di Wind.
Le modalità redazionali scelte dall’operatore per promuovere tale servizio sono incentrate, nella parte audiovisiva principale, sulla prospettazione della assoluta gratuità delle chiamate verso tutti i telefoni Wind in Europa, attraverso la scritta fissa che appariva in sovrimpressione con caratteri molto grandi nella quale si leggeva “Noi Wind Roaming parli gratis con i telefonini Wind in Europa”, accompagnata dalla voce fuori campo che ribadiva la medesima affermazione.
Contemporaneamente, un super che scorreva molto velocemente al di sotto della scritta fissa e con caratteri grafici molto ridotti specificava “Noi Wind Roaming: fino a 40 minuti/mese utilizzando il bonus di Noi Wind. Attivazione 7 Euro/anno. Info offerta e Paesi 155.it”.

L'Autorità ha deciso che lo spot diffuso dalla società Wind costituisce una fattispecie di pubblicità ingannevole e, di conseguenza, la condanna ad una sanzione amministrativa pecuniaria di 42.500 euro.

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