Gli schermi rotti del telefonino si autoripareranno

Sarà possibile grazie a uno studio condotto da un team dell'Università di Bristol.

È allo studio di un’equipe di ricercatori britannici dell'Università di Bristol, un materiale che potrebbe permettere agli smartphone con lo schermo rotto di autoripararsi. Pensata originariamente per le ali degli aeroplani, la tecnologia ha il potenziale di rivoluzionare una vasta gamma di settori. Il gel, espandendosi nelle piccole crepe, si indurirebbe così come avviene con il sangue quando forma la crosta dopo una ferita sulla nostra pelle.

Fatto da una miscela di diverse sostanze chimiche a base di carbonio, questo materiale genera una pellicola di milioni di sfere microscopiche. Quando una crepa rompe queste microsfere, viene rilasciato un liquido che si muove nel nuovo spazio venuto a formarsi. Una reazione chimica provoca, quindi, la polimerizzazione (a parole povere, un indurimento) di questo liquido, incollando i bordi delle fessure grazie al semi-invisibile nuovo riempimento.

Il team di Bristol, guidato dal chimico Duncan Wass, ha presentato questa tecnologia in occasione di una riunione della Royal Society di Londra lo scorso mese.

Il professor Duncan sul sito dell'Università di Bristol
Il professor Duncan sul sito dell'Università di Bristol

«Ci siamo ispirati al corpo umano», ha detto il professor Wass in un'intervista su The Indipendent, «Non siamo evoluti al punto da sopportare danni enormi – se fossimo così avremmo la pelle spessa come un rinoceronte – ma se veniamo feriti, sanguiniamo, si forma una crosta e poi la crosta guarisce. Abbiamo cercato di emulare questo procedimento in un materiale sintetico: qualcosa che possa guarire da solo».

Secondo Leo King di Forbes, i ricercatori di L'Oreal sarebbero già in trattative con il team di Bristol per sviluppare un qualche tipo di smalto auto-guarente. Le possibilità che si aprono sono infinite: immaginiamo una vernice per auto capace di riparare le scalfiture o parabrezza per auto che si ripristinano dopo essere stati spaccati da un sasso.

Immaginiamo soprattutto uno smartphone che, dopo esserci scivolato dalle mani, possa ritornare al suo originario splendore in circa 60 secondi! Come ci sembrerebbero primitivi tutti quegli schermi che circolano nelle nostre tasche e che, una volta danneggiati, andrebbero sostituiti o buttati.

[gallery_embed id=”145174″]

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti