Google: il GPS potrebbe mettervi nei guai

La localizzazione di Google potrebbe creare non pochi problemi se condivisa con le forze dell'ordine: ecco cosa è successo in Florida.

Impostare correttamente le opzioni relative alla privacy e alla geolocalizzazione sui nostri smartphone potrebbe fare la differenza e metterci al riparo da spiacevoli equivoci e addirittura da guai con la legge. A far riflettere in tal senso è quanto avvenuto in Florida ad un ciclista che, a causa di un’interpretazione errata del monitoraggio dei dati sulla posizione di Google, è stato indagato come sospetto n. 1 in un caso di furto con scasso.

Geolocalizzazione e mandato di geofence

NBC News ha scoperto che la polizia di Gainsville, in Florida, ha utilizzato i dati sulla posizione di Google per identificare erroneamente un innocente ciclista, accusandolo di furto con scasso. La polizia in Florida ha utilizzato un “mandato di geofence” per raccogliere i dati sulla scena del crimine nel tentativo di ottenere informazioni sulle persone presenti sul luogo del fatto, ovvero il furto con scasso avvenuto a marzo 2019.

L’ignaro ciclista stava usando in quel periodo RunKeeper, per tracciare il suo allenamento, un’app di localizzazione GPS per iOS e Android che ricorre ai servizi di localizzazione di Google per questo scopo. Per una strana coincidenza, questo ciclista era passato nei pressi della casa della vittima del furto con scasso per tre volte nel giro di un’ora, proprio quel giorno, come in realtà era solito fare nel suo abituale percorso nel quartiere. Questa informazione registrata da Google, è però bastata alla polizia locale per posizionarlo sulla scena del crimine.

Big G ha avvisato il ciclista che la polizia di Gainesville stava chiedendo informazioni dal suo account Google. Per chiarire la propria innocenza i ciclista ha quindi dovuto assumere un avvocato.

Secondo le rilevazioni, le forze dell’ordine stanno facendo sempre più spesso ricorso a questo particolare mandato di ricerca, il mandato di geofence che impone a Google di fornire dati da qualsiasi dispositivo registrato vicino alla scena del crimine, inclusa la posizione.

Si tratta di dati che sono generalmente tratti da servizi di localizzazione Android anche se, recentemente, Google ha annunciato di stare studiando nuove restrizioni per le app Android in grado di tracciare la posizione in background.

In questo contesto appare utile ricordare che la raccolta può essere disattivata in qualsiasi momento, accedendo al menu “Account” nelle Impostazioni del device.

Fonte: Nbcnews

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