Xiaomi Watch 2 Pro: Wear OS come l'abbiamo sempre voluto

La recensione di Xiaomi Watch 2 Pro: lo smartwatch Wear OS, per chi cerca un'esperienza premium, convince per design e funzionalità.

Xiaomi Watch 2 Pro è il prodotto a cui guardare con interesse se si sta cercando uno smartwatch che possa esprimere appieno le potenzialità dell’ecosistema Wear OS. Finalmente, vien da aggiungere, considerando come, a lungo, la piattaforma software messa a punto da Google per il segmento di mercato, sia stata penalizzata da un supporto non all’altezza dei competitor (leggasi Apple con il suo watchOS) e da una varietà di modelli non certo ricca. Fortunatamente, le cose stanno cambiando, si stanno muovendo nella giusta direzione. E l’arrivo di questo orologio lo testimonia.

Xiaomi Watch 2 Pro: la recensione

La recensione potrebbe anche terminare qui. Fatichiamo a trovare una formula più sintetica ed efficace per sottolineare la bontà del lavoro svolto dal marchio, capace di fondere design e funzionalità, puntando alla fascia premium, ma mantenendo relativamente contenuto il prezzo all’uscita.

Molti pregi, qualche angolo da smussare, inerente però solo al fronte software e su cui intervenire mediante aggiornamento. Ecco, proprio il supporto post-lancio sarà di fondamentale importanza per garantire al dispositivo un ciclo vitale esteso e da top di gamma. Lo abbiamo tenuto al polso un paio di settimane, vediamo come è andata.

Design e unboxing

La qualità costruttiva si fa apprezzare fin momento dell’unboxing. Nella confezione troviamo, oltre all’orologio, anche un manuale cartaceo piuttosto compatto e il caricatore che si aggancia magneticamente alla parte posteriore della cassa, trasmettendo energia alla batteria interna mediante due pin. Il processo è piuttosto rapido, ma l’autonomia potrebbe creare qualche grattacapo a chi ne fa un utilizzo intensivo. Ci torneremo più in là.

I pulsanti laterali di Xiaomi Watch 2 Pro

I pulsanti laterali di Xiaomi Watch 2 Pro

Sul packaging, minimalista come ormai da tradizione per il marchio, sono messe ben in evidenza le due collaborazioni che costituiscono un reale valore aggiunto per lo smartwatch: quella con Google sul fronte del già citato Wear OS e quella con Qualcomm per l’integrazione di un cuore pulsante Snapdragon, essenziale per garantire prestazioni, versatilità e un’adeguata durata della batteria, facendo leva su ottimizzazioni mirate.

Il packaging di Xiaomi Watch 2 Pro

Il packaging di Xiaomi Watch 2 Pro

Specifiche tecniche

Diamo un rapido sguardo alle specifiche tecniche integrate dallo smartwatch, per capire quali siano le sue caratteristiche sul fronte hardware.

  • Display: AMOLED da 1,43 pollici con risoluzione 466×466 pixel (326 ppi) e luminosità fino a 600 nit;
  • processore: Qualcomm Snapdragon W5+ Gen 1;
  • RAM: 2 GB;
  • memoria interna: 32 GB;
  • connettività: Wi-Fi dual band, Bluetooth 5.2, 4G, GPS;
  • sensori: ottico per il battito cardiaco, accelerometro, giroscopio, di luminosità ambientale, bussola, barometro, per l’analisi dell’impedenza bioelettrica;
  • batteria: 495 mAh con ricarica magnetica 0-100% in circa 45 minuti e autonomia fino a 65 ore in modalità Bluetooth;
  • resistenza all’acqua: fino a 5 atm;
  • sistema operativo: Wear OS;
  • compatibilità: Android dalla versione 8.0;
  • dimensioni: 47,6×45,9×11,8 millimetri;
  • peso: 54,5 grammi (senza cinturino).
Il retro di Xiaomi Watch 2 Pro con i suoi sensori

Il retro di Xiaomi Watch 2 Pro con i suoi sensori

Software

Lo ribadiamo per l’ennesima volta: Wear OS è il tassello che mancava e che ora completa il quadro. L’impressione è quella di avere a che fare con un comparto software finalmente all’altezza di quello hardware, capace di sfruttarne tutto il potenziale. Gli screenshot allegati a questa recensione sono stati acquisiti durante la prova, attraverso la comoda funzionalità “Cattura una schermata dell’orologio” offerta dall’app Mi Fitness.

Xiaomi Watch 2 Pro: Wear OS e informazioni di sistema

Xiaomi Watch 2 Pro: Wear OS e informazioni di sistema

A proposito di applicazioni, quelle preinstallate sono parecchie, molte delle quali destinate al monitoraggio dei parametri biometrici (ci sono anche la misurazione della temperatura e la stima della composizione corporea) e dell’attività fisica (con oltre 100 discipline supportate). Non mancano poi un comodo registratore vocale (i file sono salvati nella memoria interna e possono essere riprodotti dallo smartwatch), il meteo, la rubrica contatti ecc. Curiosamente e per qualche ragione ignota, una (Kamera) è in lituano.

Il monitoraggio dell'attività fisica con Xiaomi Watch 2 Pro

Il monitoraggio dell’attività fisica con Xiaomi Watch 2 Pro

Sappiamo quanto Google punti sulla piattaforma (ora anche in qualità di produttore coinvolto direttamente) e i suoi investimenti non potranno che giovare all’ecosistema, sia dal punto di vista del rilascio degli aggiornamenti sia per quanto riguarda l’appoggio alle terze parti. A questo proposito, è sufficiente aprire il Play Store per cercare e trovare nuove applicazioni: sono già presenti WhatsApp, Outlook e Stocard solo per fare alcuni esempi.

Le applicazioni da scaricare su Google Play

Le applicazioni da scaricare su Google Play

Xiaomi ha scelto un’interfaccia personalizzata, ma il margine d’azione concesso è ampio. Per quanto riguarda il menu della app, è possibile scegliere tra una disposizione a Griglia o ad Elenco (consigliamo quest’ultima).

Le due tipologie di disposizione delle icone nel menu principale: Griglia (a sinistra) ed Elenco (a destra)

Le due tipologie di disposizione delle icone nel menu principale: Griglia (a sinistra) ed Elenco (a destra)

Si può intervenire sulla dimensione del carattere e, tra le altre cose, ovviamente sui quadranti: le watchface preimpostate sono 23, già sufficienti per l’utente medio, ognuna delle quali con diverse combinazioni di colori e widget. Alcune mostrano voci in inglese (per il giorno della settimana o per il mese) anche se la lingua impostata è l’italiano. Se non bastano, c’è sempre l’opzione per scaricarne altre. Ad accompagnarle è la loro controparte minimalista, se così la possiamo definire, che elimina gli elementi superflui dal display quando non occorrono, ottimizzando la combinazione di colori nel nome del risparmio energetico.

Due dei quadranti preinstallati sullo smartwatch

Due dei quadranti preinstallati sullo smartwatch

La versione dello smartwatch che abbiamo provato è quella Bluetooth. Permette di gestire le telefonate al polso, attraverso microfono e altoparlante, con una buona qualità. C’è poi quella con supporto eSIM per la connettività indipendente dallo smartphone, proposta da Xiaomi anche in Italia, ma a fronte di una spesa maggiore.

Abbiamo già citato l’applicazione Mi Fitness, indispensabile per la configurazione iniziale e per gestire l’orologio dallo smartphone. Ha tutto ciò che serve per impostare i quadranti, per visualizzare nel dettaglio le sessioni di attività fisica svolte, per consultare lo storico dei parametri biometrici registrati e molto altro ancora. La compatibilità è limitata ad Android.

Due screenshot per l'applicazione Mi Fitness su smartphone Android

Due screenshot per l’applicazione Mi Fitness su smartphone Android

In ogni momento è possibile richiamare l’Assistente Google e porgli una domanda qualsiasi. Come? Semplicemente tenendo premuta la corona laterale. Nota di merito per il funzionamento dei tre pulsanti fisici: sono personalizzabili e questo non può che rappresentare un valore aggiunto.

Assistente Google è pronto a rispondere a qualsiasi domanda, direttamente dallo smartwatch

Assistente Google è pronto a rispondere a qualsiasi domanda, direttamente dallo smartwatch

Molto comoda la possibilità di sfruttare la memoria interna per il salvataggio della musica. Sarà così possibile, ad esempio, ascoltarla con gli auricolari Bluetooth durante una corsa, lasciando lo smartphone a casa. Oppure, come fatto prima di scattare la fotografia qui sotto, trasmetterla a un altoparlante o a un televisore.

Lo smartwatch supporta la riproduzione dei brani musicali dalla memoria interna

Lo smartwatch supporta la riproduzione dei brani musicali dalla memoria interna

Chiudiamo l’analisi del comparto software sottolineando come ci siano alcuni difetti da correggere. Non veri e propri bug, più che altro angoli da smussare, come nel caso del livello di luminosità dello schermo che, se impostato manualmente (e non in modo adattivo) spazia dal valore 0 a 128. Perché non 100? È un easter egg di cui mi sfugge il senso? Ad ogni modo, come già scritto, nulla su cui non si possa intervenire con un semplice aggiornamento.

Xiaomi Watch 2 Pro: la luminosità del display, per qualche motivo, va da 0 a 128

Xiaomi Watch 2 Pro: la luminosità del display, per qualche motivo, va da 0 a 128

Batteria e autonomia

La durata della batteria è quella che ci si aspetterebbe da un prodotto di questa fascia, ma non in linea con quanto dichiarato: fino a 65 ore in modalità Bluetooth (e 55 ore con LTE) secondo la scheda tecnica. Siamo arrivati a una giornata completa indossandolo anche di notte e con monitoraggio dei parametri biometrici attivo, gestendo le notifiche e misurando una sessione (breve) di attività fisica. Poi si è resa necessaria una ricarica.

Si possono anche raggiungere i due giorni o quasi, ma accettando ben più di qualche compromesso. È certamente utile disattivare la modalità always-on display (“Schermo sempre attivo” nelle impostazioni), scegliendo “Solleva per attivare” così da richiamarlo con una rotazione del polso. Oppure, rinunciare anche a quest’ultima e risvegliare lo schermo solo premendo il pulsante sul lato.

Il menu delle impostazioni rapide e le notifiche

Il menu delle impostazioni rapide e le notifiche

Come sempre, molto dipende all’utilizzo che se ne fa: attivando il GPS (molto preciso e veloce, non abbiamo rilevato problemi di ricezione) per tracciare una sessione di allenamento, ad esempio, l’autonomia inevitabilmente si riduce. Lo stesso vale facendo un utilizzo intensivo dello streaming via Bluetooth della musica presente nella memoria interna.

Lo smartwatch durante la fase di ricarica

Lo smartwatch durante la fase di ricarica

Per una ricarica completa, dunque eseguita in seguito a uno spegnimento automatico, giunti allo 0% e fino al 100%, è necessaria un’attesa che abbiamo rilevato essere intorno ai 39 minuti. Dunque, molto inferiore rispetto a quei 45 minuti indicati nella scheda tecnica. Un’anomalia, non capita spesso che un produttore dichiari un valore più alto, a suo discapito. Per sicurezza, abbiamo ripetuto il test un paio di volte: il risultato non è cambiato. Questi gli step cronometrati.

  • 0%-10%: 3 minuti e 21 secondi;
  • 10%-20%: 6 minuti e 7 secondi;
  • 20%-30%: 9 minuti e 37 secondi;
  • 30%-40%: 13 minuti e 20 secondi;
  • 40%-50%: 16 minuti e 51 secondi;
  • 50%-60%: 20 minuti e 34 secondi;
  • 60%-70%: 24 minuti e 16 secondi;
  • 70%-80%: 27 minuti e 48 secondi;
  • 80%-90%: 32 minuti e 29 secondi;
  • 90%-100%: 39 minuti e 5 secondi.
Il caricatore di Xiaomi Watch 2 Pro

Il caricatore di Xiaomi Watch 2 Pro

Prezzo e disponibilità

Xiaomi Watch 2 Pro è disponibile in Italia nell’edizione Bluetooth da fine settembre al prezzo di 269,99 euro. È in vendita anche nella versione eSIM con supporto alle reti LTE, proposta a 329,99 euro. In entrambi i casi è possibile scegliere tra le colorazioni Black (che abbiamo messo al polso) e Silver.

Considerando la spesa e i tanti punti di forza analizzati, ha ben pochi concorrenti diretti. Non fatichiamo a immaginare un’ottima accoglienza a livello commerciale.

Conclusioni

La stretta di mano con Google per sfruttare le potenzialità di Wear OS non può che essere accolta con favore, soprattutto da parte di un produttore che ormai da lungo tempo gioca un ruolo da protagonista nel mercato degli indossabili. La misurazione dell’attività fisica e dei parametri biometrici funziona a dovere e non mancano funzionalità come il supporto ai pagamenti mobile con NFC e Wallet, da eseguire semplicemente avvicinandolo al terminale in negozio.

La misurazione SpO2 e della temperatura della pelle

La misurazione SpO2 e della temperatura della pelle

È difficile trovare difetti a un prodotto che nasce puntando al segmento premium, proponendosi al lancio a un prezzo inferiore rispetto ai concorrenti diretti e integrando un comparto hardware di fascia alta per la categoria. Forse, autonomia a parte, l’unico altro appunto che può essere mosso riguarda la scelta di offrirlo solo ed esclusivamente nell’edizione da 46 mm, un’unica misura, non la più comoda per chi ha un polso esile.

  • Pro: tutto ciò che si può desiderare da uno smartwatch Wear OS, ottimo design, il miglior rapporto qualità-prezzo del segmento, GPS molto preciso, ricarica più rapida del previsto, tante applicazioni, grande libertà di personalizzazione;
  • Contro: caricatore incluso con cavo USB Type-A e non USB-C, non si va molto oltre un giorno di autonomia con un utilizzo mediamente intensivo, dimensioni generose per chi ha un polso piccolo.

In termini di rapporto qualità-prezzo, Xiaomi Watch 2 Pro esce a testa alta dal confronto con i suoi concorrenti diretti. E può contare su un ulteriore margine di miglioramento, grazie alla possibilità di intervenire su alcune piccole imprecisioni lato software con aggiornamenti mirati. Da prendere in considerazione.

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