Smartphone: autenticazione 3D che mappa le vene

Secondo uno studio dell'università di Buffalo, sembra che nel futuro gli smartphone potranno adottare l'autenticazione biometrica 3D delle vene.
Smartphone: autenticazione 3D che mappa le vene

Gli smartphone del futuro potrebbero utilizzare una nuova autenticazione biometrica 3D in grado di mappare le vene delle dita con luce e suono; sappiamo infatti che l’attuale autenticazione biometrica è diventata mainstream nel corso degli anni; più comunemente, appare sotto forma di impronta digitale o mediante la scansione dei tratti del volto.

Smartphone: nel futuro saranno ancora più sicuri

Ora invece, è stato scoperto un nuovo metodo che prevede la mappatura delle vene delle dita con l’ausilio della luce e del suono; si pensa che tale tecnologia possa arrivare in futuro persino sugli smartphone. Secondo il leader del team di ricerca Jun Xia facente parte dell’università di Buffalo, sappiamo che:

Il metodo di autenticazione biometrica della vena del dito 3D che abbiamo sviluppato consente livelli di specificità e anti-spoofing che prima non erano possibili. Dal momento che non esistono due persone che hanno esattamente lo stesso modello venoso 3D, falsificare un’autenticazione biometrica della vena richiederebbe la creazione di una replica esatta 3D delle vene delle dita di una persona, il che fondamentalmente non è possibile.

In altre parole, sarà praticamente impossibile per qualsiasi hacker falsificare le vene di una persona e passare attraverso questo nuovo metodo di autenticazione biometrica. Questo sviluppo implica anche molteplici applicazioni nei più disparati prodotti di consumo; uno fra tutti? Gli smartphone, ovviamente. Mentre il sistema è attualmente in fase di sviluppo, con il passare degli anni una versione miniaturizzata potrebbe diventare una possibilità, portando ai telefoni una nuova forma di sicurezza che li renderà inattaccabili e protetti al 100%. Magari, tale tecnologia, potrebbe anche essere alloggiata in modo simile a dove è montata l’attuale generazione di scanner di impronte digitali.

Ma come funziona l’autenticazione biometrica basata sulle vene?

Le tecniche di autenticazione biometrica basate sulle vene delle dita non sono del tutto nuove, ma generalmente, quelle attuali si basano su immagini 2D. Le nuove invece, aggiungono un ulteriore livello di profondità con le immagini 3D che portano quindi ad aumentare notevolmente la sicurezza, rendendo molto più difficile hackerare e bypassare i controlli del prodotto protetto da questa feature.

Il sistema utilizza una tomografia fotoacustica, una tecnica di imaging che combina luce e suono, che è stata scoperta per la prima volta dal ScienceDaily. La luce di un laser viene prima utilizzata per illuminare il dito e questa, quando questo colpisce le vene, crea un suono che viene quindi intercettato da un rilevatore ad ultrasuoni che utilizza le informazioni per ricostruire un’immagine 3D delle vene.

Fonte: Gizmochina

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