Presentato ieri a Milano il V60 di Motorola

In concomitanza con l'inizio della sua distribuzione sul mercato italiano, Motorola ha presentato ufficialmente ieri a Milano, presso la Fondazione Metropolitan, il nuovo V60, l'ultimo e sicu

In concomitanza con l’inizio della
sua distribuzione sul mercato italiano, Motorola ha presentato ufficialmente
ieri a Milano, presso la Fondazione Metropolitan, il nuovo V60,
l’ultimo e sicuramente il più esclusivo modello della serie V che ha
fatto la fortuna del produttore americano.

Oltre ai vertici dell’azienda,
in veste di animatore della serata è intervenuto anche il simpatico Enrico
Bertolino, che ha coinvolto il pubblico con una serie di battute, fra cui una
sul biglietto di invito all’evento, realizzato su una lastra metallica che chiaramente
richiamava il V60, ma che avrà probabilmente suscitato qualche perplessità
nei postini a cui è spettato recapitarli.

Che il nuovo nato non sia solo
un concentrato di tecnologia, ma anche un prodotto destinato alla clientela
più esigente e raffinata, si evince anche dallo slogan alla base della
presentazione-evento di ieri ‘Se sette peccati non bastano più, Motorola
ha creato l’ottavo’, nella certezza che il nuovo V60 saprà conquistare
i favori dell’utenza attenta non solo ai contenuti tecnologici, ma anche al
design.

La scocca, interamente realizzata
in alluminio anodizzato, compreso il vano posteriore che copre l’alloggiamento
della batteria, conferisce al V60 un aspetto di estrema solidità ed eleganza,
pur non pregiudicandone il peso, pari a 109 grammi. Non passa inosservato il
display esterno, una soluzione già adottata da altre aziende produttrici,
che fornisce a telefono chiuso informazioni quali data ed orario, numeri di
telefono o nominativo per le chiamate in ingresso e messaggi SMS, per la lettura
dei quali non è nemmeno necessario aprire il flip del telefono. A tutela
della privacy, dopo aver ricevuto una telefonata, sparisce dal display secondario
l’indicazione del numero del chiamante, che viene sostituito dalla scritta ‘Motorola’
orientata in modo che sia ben visibile da chi si trova nelle nostre vicinanze.

Anche il display interno del V60
è completamente inedito. Pur condividendo la risoluzione di 94 x 64 punti
comune ad altri modelli della serie V, in questo caso è di dimensioni
leggermente superiori e adotta una gradevole elettro-illuminescenza blu. Nuovo
anche il modo di visualizzare la presenza di copertura GPRS, tramite una piccola
‘G’ che così consente di impiegare una delle righe del display per mostrare
altre informazioni, come ad esempio la data.

La batteria e la SIM Card sono
celati nella parte posteriore del telefono, coperte da uno sportellino sagomato,
sempre in alluminio. Nemmeno la batteria è la stessa del V66,
modello al quale il V60 si ispira, bensì si tratta della versione ‘slim’
di quella impiegata dal Timeport
280
, altro terminale GPRS Motorola da poco commercializzato nel nostro paese.

Per il resto ci troviamo davanti
ad un cellulare dotato delle stesse funzionalità del V66, quindi tecnologia
GPRS a 4+1 timeslots, WAP e compatibilità triband (900, 1800 e 1900 mhz).
Presente inoltre il sistema iTAP per l’inserimento facilitato dei testi nei
messaggi, la possibilità di associare un comando vocale a numeri in rubrica
e funzioni del telefono, il voice memo da 3 minuti, la calcolatrice con convertitore
di valuta e la gestione degli appuntamenti, sincronizzabili con i più
noti applicativi per computer tramite cavo seriale o USB ed il software TrueSync.

Il software di gestione e la struttura
dei menù è quella del V66, che se da un lato viene criticata dagli
utenti ormai abituati al tradizionale software Motorola, dall’altro, come ci
ha confermato un portavoce dell’azienda, porta a notevoli miglioramenti nell’interfaccia
utente e rappresenta il primo passo verso l’implementazione di nuove funzionalità
nei modelli a venire.

Non manca la vibrazione, con cinque
diverse impostazioni, nel caso in cui le 32 suonerie preimpostate e le altrettante
personalizzabili possano arrecare fastidio e tre nuovi giochi, Paddle Ball,
Mind Blaster e Black Jack. L’autonomia dichiarata con la batteria standard al
litio da 500 mAh è di 180 minuti in conversazione e 130 ore in standby.

L’ottavo peccato di Motorola (dopo
accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia), sembra avere quindi
tutte le carte in regole per diventare l’oggetto del desiderio di questo inverno.
Giustificato quindi anche il prezzo di vendita (1.149.000 lire – nella confezione
oltre a manuale ed alimentatore, anche una custodia in pelle e un auricolare),
del resto come è risaputo, i peccati si pagano.

Motorola V60

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