L'UE indaga su posizione dominante di Qualcomm

Aperte due indagini formali nei confronti dei produttori del processore Snapdragon.

Che Qualcomm prosperi nel mercato dei processori mobile non è un mistero. Quello che non sappiamo è se la società statunitense, produttrice dell’usatissimo processore Snapdragon, abbia raggiunto la sua posizione dominante in modo equo.

Se lo chiede la Commissione Europea, avviando due indagini formali sul possibile comportamento abusivo di Qualcomm nel campo dei chip usati sui dispositivi elettronici di consumo. Così come riportato dal comunicato stampa pubblicato questa mattina sul sito dell'Unione Europea, «la prima indagine esaminerà se Qualcomm ha violato le regole antitrust UE che vietano l'abuso di una posizione dominante sul mercato offrendo incentivi finanziari ai clienti, a condizione che essi acquistino i chipset baseband esclusivamente o quasi esclusivamente da Qualcomm. La seconda esaminerà se Qualcomm ha applicato 'prezzi predatori', praticando prezzi inferiori ai costi al fine di costringere la sua concorrenza ad andare fuori dal mercato».

Qualcomm
Qualcomm

In base all'articolo 102 dell'Unione Europea, è vietato l'abuso di posizione dominante sul mercato che pregiudichi il commercio tra gli Stati membri dell'UE. Sono considerati abusi:

a) imporre direttamente o indirettamente prezzi d'acquisto, di vendita o altre condizioni di transazione non eque;
b) limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori;
c) applicare nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio per la concorrenza;
d) subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.

L'attuazione di tali disposizioni è definita nel regolamento antitrust (regolamento 1/2003), che può essere applicato dalla Commissione alle autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri dell'UE. Il commissario europeo responsabile della politica di concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato che l'UE vuole essere sicura che i fornitori di alta tecnologia competano per la qualità dei loro prodotti, certi che la concorrenza sia il modo migliore per stimolare l'innovazione.

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