Huawei Mate X? Citofonare Donald Trump

Che ne sarà del Mate X? Huawei dovrà ricalibrare tempi e strategie sulla base di quel che sta succedendo a seguito del ban di Donald Trump.

La tempesta Huawei si sta abbattendo sul mercato dei dispositivi mobile. Fateci caso: ne parlano tutti, perché tutti hanno uno smartphone in tasca e molti ormai hanno uno smartphone Huawei. Che ne sarà del mio? Potrò ancora aggiornarlo? Devo comprare uno smartphone: conviene prendere un Huawei oggi? Domande lecite, percezione esagerata del pericolo – forse (ma del resto è esattamente questo quel che Donald Trump vuole ottenere con i suoi ban). Ma una domanda su altre si impone: che ne sarà del Mate X?

Che ne sarà del Mate X?

Non possiamo negarlo: il Mate X stava per vivere una congiuntura estremamente favorevole grazie all’inciampo di Samsung che ha minato alla base le potenzialità del Fold. Il gruppo coreano, che aveva anticipato i tempi per tentare di far proprio il mercato dei pieghevoli, ha dovuto fermare la produzione per risolvere i problemi di gioventù emersi nella cerniera e nel materiale dei dispositivi, il che rappresentava una sorta di tappetino rosso per Huawei verso la conquista della fascia altissima di mercato.

Poi, però, l’imprevedibile – che imprevedibile non è. Se nessuno dava semplicisticamente per possibile il fatto che una frizione geopolitica avrebbe potuto avere tale impatto sul mercato degli smartphone, Huawei ben sapeva invece quali erano i pericoli in ballo e non a caso da tempo lavora a distribuzioni proprie di sistema operativo e app. Serviva una exit way e sicuramente l’azienda ci ha lavorato nel tempo. Ora però la scure di Trump è caduta improvvisa e nel giro di un mese le azioni Huawei sono passate da 4,5 a 3,6 Yuan.

Riguardo al Mate X occorre rimanere sui fatti, da ragionarsi come piccoli ingredienti di un grande sillogismo tutto da interpretare:

  • l’esordio è in linea teorica ormai imminente: questione di settimane; al tempo stesso il nuovo esordio del Fold è al momento in un limbo, sospeso tra la ricerca di soluzioni e la necessità di conferme;
  • gli Stati Uniti hanno concesso a Huawei ulteriori 90 giorni per riorganizzare il proprio business, dopodiché il ban della Entity List sarà definitivo. Entro questi 90 giorni con ogni probabilità il Mate X potrebbe uscire;
  • quale potenzialità di mercato potrebbe avere uno smartphone da oltre 2000 dollari se fin dal momento in cui nasce c’è il sospetto che il suo sistema operativo possa essere monco nel giro di poche settimane?

Insomma: Huawei può davvero portare sui mercato il proprio Mate X così come era stato pensato, con Android così come era stato ottimizzato, con il modello di business così come era stato immaginato? Huawei può rischiare di lanciare il proprio pieghevole sperando che nel frattempo le frizioni con gli USA si plachino e gli update software tornino a fluire tranquilli così come gli smartphone sulle tratte internazionali?

Il rischio che il Mate X possa diventare vittima sacrificale di questa deflagrante situazione è reale. Samsung, sotto sotto, indossa le vesti del terzo tra i due litiganti: sistema il Fold, tira un sospiro di sollievo e vede in questa diatriba una ghiotta opportunità.

Per ulteriori notizie, interpretazioni e ipotesi, citofonare Donald Trump.

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