Huawei Mate 40 RS Porsche Design: primo unboxing

Il Huawei Mate 40, proposto nella sua variante RS Porsche Design, gode del caricabatterie, del cavo e degli auricolari gratuiti in confezione.
Huawei Mate 40 RS Porsche Design: primo unboxing

Il modello di punta della nuova serie Mate 40 di Huawei appena presentata è la variante RS Porsche Design. Lo smartphone, avente features esclusive ed un’estetica di pregio, costa oltre 2000 € (al cambio).  Ciò che desta attenzione è, oltre alla linea del device stesso, è il contenuto della confezione. Secondo una recente immagine di unboxing pubblicata in rete, è emerso che all’interno della scatola si troveranno il caricatore, il cavo USB C e le cuffie.

Huawei Mate 40 RS Porsche Design: una gradita sorpresa

Voi direte: “Ma dov’è la novità?“, giustamente. Il fatto è che il settore degli smartphone ha preso una piega alquanto bizzarra: gli OEM sembrano non voler inserire più nelle confezioni di vendita gli accessori superflui. Un esempio? Apple con i suoi iPhone 12. Adesso c’è il rischio che tanti altri brand seguano questa scelta. Ecco perché quando un costruttore inserisce gli accessori c’è da menzionarlo in quanto degno di nota. Se ci pensate, questa vicenda ricorda tanto quella relativa alla rimozione del jack audio da 3,5 mm nei top di gamma avvenuta due anni or sono. Ancora oggi ci stupiamo se un dispositivo premium dispone di questa feature!

Osservando l’estetica del Mate 40 Porsche Design, troviamo una livrea ad assi simmetrici ed un futuristico modulo a stella per il comparto fotografico. Di fatto, il telefono rompe i limiti visivi bidimensionali grazie alle sue curve scultoree e all’aspetto spigoloso e sportivo, degno appunto, della miglior supercar del costruttore tedesco. Osserviamo che, secondo Huawei, la back cover del flagship è in ceramica nanocristallina.

Queste immagini del Huawei Mate 40 RS Porsche Design sono di un famoso analista Apple, Guo Mingchi. Come abbiamo affermato, questo prodotto viene fornito con un caricabatterie, un cavo di ricarica e un paio di cuffie. Vale la pena notare che, anche questo modello, così come le iterazioni Pro e Pro+, sono dotate di lenti Leica super sensitive, capaci di ottenere un’immagine sempre a fuoco.

Purtroppo, una brutta notizia: questi smartphone saranno gli ultimi dispositivi di punta di Huawei per il prossimo futuro. A causa dei divieti degli Stati Uniti in merito alla fornitura di chipset, l’azienda non potrà produrre flagship per un bel po’. Curioso però, nonostante questo, le entrate di Huawei continuano ad essere buone nonostante tutto. Secondo quanto si evince da un post pubblicato sul sito ufficiale, nei primi tre trimestri dell’anno le entrate della compagnia hanno raggiunto i 671,3 miliardi di yuan (oltre $ 100 miliardi): stiamo parlando di un aumento del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Ad ogni modo, il motivo per cui Huawei non può sopravvivere senza il suo chipmaker di fiducia TSMC, è molto semplice: la società è brava a progettare i chip, non a produrli. Di fatto, non ci sono ad oggi, molte compagnie che possono padroneggiare l’intera catena. Questa include la progettazione, la produzione, l’imballaggio e i test dei chipset. Ovviamente, un OEM non può essere coinvolto in tutte queste fasi, poiché i costi sarebbero esorbitanti. Al momento, l’unica realtà che vi riesce è Samsung. Huawei, Apple, Qualcomm, si affidano tutti a TSMC per l’aspetto costruttivo dei chipset.

TSMC, dal canto suo, si è trovata con le mani legate: il ban di Trump non consente alle aziende che sfruttano la tecnologia americana di commercializzare con Huawei. Ovviamente, il chipmaker adotta una grande disposizione di materiale USA per i suoi SoC, pertanto non ha avuto scelta. Vedremo come si evolverà questa storia.

Fonte: Gizchina

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