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Probabilmente in questi ultimi mesi avrai sentito parlare molto di “pezzotto“. Di cosa si tratta effettivamente e quali sono i rischi reali che corrono gli utenti? Andiamo per ordine. Partiamo dalla definizione di questo termine. Il dizionario Treccani lo definisce: “Particolare decoder utilizzato per accedere illegalmente ai contenuti dei canali televisivi italiani ed esteri a pagamento“.
Oltre a identificare l’apparecchio, oggi questo termine, unito alla parola IPTV, è anche utilizzato per indicare “il sistema che permette di accedere, in maniera del tutto illegale e a prezzi scontatissimi, ai contenuti in pay tv per la visione in streaming delle varie piattaforme di tv a pagamento“. Nello specifico, quelle app che, con nome utente e password acquistabili, forniscono l’accesso a contenuti pirata.
Sempre il dizionario Treccani, riportando un articolo de La Repubblica, specifica: “Il sistema più diffuso è quello delle Iptv illegali. Il cosiddetto ‘pezzotto‘. Prima di tutto, serve un set-top box: non è altro che un decoder, simile a quelli di Sky, ma senza marchio. Può costare dai 20 euro fino a 400, è assolutamente legale e ha una sola funzione: trasformare flussi dati in immagini da trasferire alla tv a cui viene collegato. Perché possa trasmettere le partite, però, bisogna trovare un abbonamento pirata, e qui è spesso sufficiente cercare su Internet. Dove abbondano servizi dal prezzo molto inferiore a quello dei broadcaster ufficiali. Si paga con carta di credito, con tutti i rischi di tracciabilità del caso: a quel punto il pirata fornisce un indirizzo web e una password da inserire“.
Quali rischi corrono gli utenti che fruiscono del pezzotto
Ora che abbiamo analizzato cos’è nello specifico IPTV e Pezzotto, vediamo quali sono i rischi che corrono gli utenti che ne fruiscono. Fondamentalmente le conseguenze sono due: legali e di sicurezza. Nel primo caso, chi accede a contenuti pirata protetti da copyright sta violando la legge. Al momento, l’utente scoperto in flagrante viene raggiunto da una sanzione economica.
A livello di sicurezza, invece, bisogna essere consapevoli che chi fornisce questi contenuti sono criminali. Di conseguenza, i dati forniti per accedervi vengono inviati a vere e proprie associazioni a delinquere che non si fanno scrupoli nel vendere informazioni sensibili per denaro o veicolare malware nei dispositivi degli utenti tramite le applicazioni che forniscono.