Google Pixel 4

6 GB 64 GB 2800mAh 16MpX 5.7" Qualcomm - Snapdragon 855
Google Pixel 4 è uno smartphone top di gamma che rappresenta tutto quello che Big G vorrebbe su un device Android: eccolo nella nostra recensione.

Google Pixel 4 non è uno smartphone che passa inosservato, soprattutto nella speciale colorazione “Oh So Orange” che abbiamo deciso di testare. Ecco la nostra recensione completa con pregi e difetti del flagship compatto che Big G ha lanciato a ottobre 2019.

Google Pixel 4: prezzo e disponibilità in Italia

Il flagship è acquistabile in Italia a partire da subito dopo il lancio ufficiale, ma le prime consegne sono state previste per il 28 ottobre. Il prezzo di partenza è di 759€ per la versione con 64GB di storage interno e 859€ per quella con 128GB. La special edition “Oh So Orange” è disponibile allo stesso prezzo delle versioni standard, ma solo nel taglio di memoria con 64GB di memoria.

Il canale principale di acquisto rimane lo store online di Google.

Design e display

L’estetica di Pixel 4, grazie ai numerosissimi leak, è nota ormai da tempo. Impossibile descrivere questo device tralasciando il posteriore che dispiace coprire con una cover, ma non per il particolare colore “Oh So Orange” (che in fondo non è che faccia proprio impazzire) ma per la sensazione al tatto regalata dal vetro Gorilla Glass 5 con trattamento che lo rende così “Soft Touch”. Inoltre, questa versione è assolutamente di un colore matto, niente riflessi di luci e – soprattutto – impronte digitali trattenute. Come anticipato, il device che abbiamo provato noi è quello nella particolare colorazione “Oh So Orange”, tradotto: un arancione non troppo intenso.

Il colore in sé non mi dispiace, ma – alla lunga – il binomio con il nero dell’isolotto della fotocamera (che fra l’altro è in vetro lucido) mi è sembrato un po’ pesante. Si tratta naturalmente di punti di vista. Proprio il design del comparto fotografico merita un po’ di attenzione, è stato definito simile a quello di iPhone 11, ma in realtà con esso condivide solo la forma squadrata. I sensori sono più piccoli e a filo con la scocca, ingombrano meno e sono più discreti. In generale, comunque, spero che questo stile di comparto fotografico sia solo un momento di transizione e non una moda destinata a persistere come quella del notch. Quanto ad alloggiamento delle fotocamere, OPPO Reno2 rimane un esempio di stile, almeno secondo il mio punto di vista.

Sul frontale, a proposito di tacche, siamo lieti di confermarvi che non c’è ne sono. C’è però un bel bordo superiore spesso, giustificato dal corposo gruppo di sensori, che vedremo a breve. Il display è un pannello OLED da 5,7″ con risoluzione Full HD+, ottima visibilità in qualsiasi condizione di luminosità e una gran quantità di funzionalità aggiuntive. Non solo dalle impostazioni è possibile scegliere la tonalità dei colori, ma si può selezionare minuziosamente lo stile delle icone e del carattere, la luminosità automatica e anche il tema dark (che naturalmente in Android 10 è presente nativamente).

Ci sono due caratteristiche dello schermo che lo rendono particolarmente interessante, ovvero l’ “Equalizzatore Ambientale” e lo “Smooth Display“. Il primo permette di impostare in automatico il colore e la temperatura dello schermo in base all’ambiente circostante (tenendo conto principalmente della luminosità ambientale): non ho notato grandi differenze con l’opzione attiva oppure spenta, ma la feature non ha influito sull’autonomia energetica del device pertanto l’ho sempre lasciata abilitata.

Molto più interessante è lo Smooth Display, che offre la possibilità di godere di un’esperienza d’uso particolarmente fluida che solo un refresh rate dello schermo di 90Hz può garantire. Lo “Smooth Display” è molto più di un refresh rate elevato però, è anche intelligenza artificiale: il software si occupa infatti di passare in automatico da un refresh rate di 60Hz a uno di 90Hz sulla base delle condizioni di utilizzo del device. In questo modo, secondo Google, è possibile evitare sprechi di autonomia energetica che ci potrebbero essere forzando sempre su 90Hz il pannello.

Quando il display ha il refresh rate spinto al massimo si nota dalle piccole cose, anche solo lo scrolling di una pagina Web. Per questo, quando viene ridotto a 60Hz – così, all’improvviso – il cambio è un po’ traumatico e non è raro notare degli sfarfallii del display al momento del cambio. Personalmente, avrei preferito poter decidere autonomamente se forzare i 90Hz, ma Big G preferisce mantenere il controllo della feature e non l’ho granché apprezzato.

Il Face Unlock e il Motion Sense

Per la prima volta su uno smartphone Pixel arriva lo sblocco facciale 3D. Ci impiegherete un pochino per terminare la configurazione iniziale, ma poi potrete godere di un sistema di sblocco rapido e preciso che non mi ha deluso quasi mai. Già, quasi, perché mi sono imbattuta in uno strano malfunzionamento al buio: lo sblocco è andato completamente in blocco (perdonate il gioco di parole) e non era possibile in alcun modo ottenere il riconoscimento del volto, la situazione è migliorata quando ho aggiunto una piccola fonte luminosa.

Si è trattato di una piccola défaillance, che però ho riscontrato in almeno tre occasioni. In tutte le altre situazioni, anche al buio, il sistema di sblocco 3D del volto ha funzionato in modo assolutamente egregio. Per questo, condivido la scelta di eliminare il lettore d’impronte digitali: effettivamente, su questo smartphone non serve. Resta invece presente il chip Titan M, che tiene al sicuro tutte le informazioni più sensibili degli utenti.

Il Motion Sense è una delle novità dei nuovi Google Pixel 4 e Pixel 4 XL, che consente di interagire in modo nuovo con lo smartphone, senza toccarlo. Non è la prima volta che si sente parlare di una funzione di questo tipo su smartphone, ma la tecnologia del Motion Sense (frutto della tecnologia Soli) è una novità assoluta e la differenza si vede in termini di precisione e reattività. Il sistema permette di eseguire diverse azioni rapide senza toccare il device. Sebbene al momento il potenziale dei sensori del Motion Sense sia elevato, ma ancora poco sfruttabile, è comunque già parecchio utile. Ho apprezzato la possibilità, ad esempio, di gestire i brani di Spotify mentre tenevo aperte altre app, mi è bastato muovere la mano verso destra o sinistra per cambiare il brano, senza dover sollecitare il player. Parecchio interessante è anche la possibilità di attivare una modalità che consente al Motion Sense di capire se siamo vicini al device e – di conseguenza – mettere in allerta lo sblocco del volto.

Hardware e software

Google Pixel 4 è un top di gamma, ma non aspettatevi una scheda tecnica con RAM a due cifre e nemmeno l’ultimo processore mobile di Qualcomm. A bordo infatti c’è uno Snapdragon 855 supportato da 6GB di RAM e 64GB o 128GB di storage interno. Tuttavia, come Apple insegna, a rendere potente uno smartphone non è certamente solo l’hardware, ma anche il software, sul quale Google punta tantissimo. Nemmeno a specificarlo, su questo device al lancio c’è Android 10 sotto una rinnovata interfaccia utente Pixel Launcher, condita con una serie di novità per ora rese disponibili esclusivamente su Pixel 4 e Pixel 4 XL.

Il sistema l’ho trovato assolutamente stabile, inclusa la gestione della RAM: il multitasking funziona bene, senza tentennamenti e applicazioni chiuse all’improvviso. I suoi “soli” 6GB di memoria volatile – questa volta – possono ben insegnare che se sfruttati correttamente sono in grado di offrire ottime performance.

Su questo Pixel 4 ho provato anche le nuove Gesture di Android 10. Sebbene io continui ad essere innamorata dei tasti a schermo, le ho trovate più comode da utilizzare e – per certi aspetti – ancora più simili a quelle di iOS. Il device è anche l’unico, insieme alla versione XL, ad offrire la possibilità di sfruttare il nuovo Google Assistant (sempre richiamabile “strizzando” il device grazie all’Active Edge), i sottotitoli automatici (Live Caption) e anche la trascrizione automatica delle note vocali. Tutte feature al momento non disponibili in italiano, che ci riserviamo di testare a fondo appena lo saranno.

Pixel 4 se la cava egregiamente anche durante le sessioni di gaming, complici la GPU e l’ottimo display. La ricezione di questo device è buona, non ho avuto particolari problemi nemmeno in condizioni di scarsa copertura di rete. I tre microfoni e la capsula auricolare contribuiscono a rendere le conversazioni telefoniche scorrevoli.

Infine, certamente apprezzabile è la presenza della certificazione IP68, che protegge il device da contatti accidentali con acqua e polvere.

Autonomia energetica

E qui, non andiamo d’accordo. Ho voluto provare l’edizione standard di Google Pixel 4 perché ero curiosa di capire se le ottimizzazioni software mi avrebbero portato a fine giornata con una batteria da 2800 mAh. La risposta è no, nonostante il supporto del’intelligenza artificiale, senza attivare il sistema di risparmio energetico a fine giornata non si arriva.

In compenso, in meno di un’oretta, il sistema di ricarica rapida a filo (da 18W) consente di completare il ciclo di ricarica. C’è anche il supporto alla ricarica senza fili da 11W.

Foto, video e audio

Naturalmente, Google ha puntato a fare dei suoi Pixel 4 anche dei buoni camera phone e ci è riuscito abbastanza bene. Il comparto fotografico principale è composto da 2 sensori: il principale da 12,2MP ha apertura focale f/1,7 ed è coadiuvato dalla stabilizzazione ottica ed elettronica. Al primo, ne è affiancato uno secondario da 16MP (dotato anche lui di OIS ed EIS) che, in combinazione, con il Super Res Zoom offre uno zoom ibrido (ottico più elettronico) decisamente interessante.

In generale, la qualità delle immagini (macro e panoramiche) è buona, anche se non c’è un gran gap con Google Pixel 3, almeno a mio avviso. Il coprocessore Pixel Neural Core (successore del Visual Core) fa la sua parte egregiamente anche nella gestione della fotografia.

Big G ha puntato tanto sulla nuova modalità notturna, che ho provato – lo ammetto – in punta e scatta perché è così che la maggior parte degli utenti la userà: i risultati sono buoni, ma non c’è alcun effetto “wow!”. Fra le novità software, degna di nota è anche la “doppia esposizione“: se usata consapevolmente, insieme alla gestione della luminosità, consente di ottenere di uno stesso scatto più punti di vista completamente differenti, risaltando diverse prospettive.

Per quello che riguarda il comparto video, un plauso va fatto alla stabilizzazione dei video girati in Full HD (il device si spinge fino al 4K a 30fps). Sul frontale, c’è una selfie camera da 8MP che fa buone foto, nella media.

Su questo smartphone manca il jack audio da 3,5 millimetri, ma quando sentirete come funziona il suo audio stereo lo dimenticherete presto: è alto, limpido e coinvolgente.

Giudizio finale

Tralasciando l’appeal estetico – questo smartphone può piacere oppure no, è altamente soggettivo – Google Pixel 4 è un top di gamma compatto, perfetto per chi proprio non sopporta device troppo ingombranti. Ricordate però che dovrete scendere a compromessi con l’autonomia energetica, ma un buon power bank dovrebbe bastare.

Non è un terminale economico, l’edizione con appena 64GB di memoria (veramente pochi per uno smartphone nel 2019) ha un prezzo di ben 759€. Un prezzo corretto? Si, considerando che il costo dei device flagship: certo, se proprio dobbiamo essere pignoli, la presenza dello Snapdragon 855+ ci avrebbe reso ancora più felici di consigliarvelo.

7.9
voto della redazione come assegnamo i voti
8.5
Prestazioni
8.5
Imaging
7
Autonomia
8
Esperienza

Statistiche

Memoria RAM

6 GB
Google Pixel 4
8 GB
Media di mercato

Archiviazione

64 GB
Google Pixel 4
182 GB
Media di mercato

Batteria

2800 mAh
Google Pixel 4
4654 mAh
Media di mercato

Scheda tecnica

Caratteristiche principali

Nome prodotto
RAM 6 GB
Storage 64 GB
Prezzo Base 759.00
Capacità della batteria (mAh) 2800
Risoluzione in Mpx 16
Diagonale Schermo 5.7
Jack audio
Pieghevole
SoC Qualcomm - Snapdragon 855
Reti supportate
Tipo di pannello dello schermo OLED
Sistema operativo Android
Versione SO

Caratteristiche fotocamera

Numero sensori 2
Apertura focale 2.4
Flash
Frame rate 30
Grandangolo
Massima risoluzione video 2160p
Messa a fuoco
Raw
Stabilizzatore
Tipo di zoom Ottico
Zoom, numero ingrandimenti 2
Numero sensori
Apertura focale 2
Massima risoluzione video

Altre caratteristiche

Ricarica wireless
Ricarica rapida
Resistente all'acqua
Infrarossi
NFC
Tipo di USB Type-C
Tipo di WIFI WIFI 5
Dual Sim
Altezza in mm 147.100
Larghezza in mm 68.800
Peso in grammi 162.000
Spessore in mm 8.200
Scheda memoria esterna ( max supportata)
GPU
PPI -> risoluzione schermo e presenta i naming FHD 4K etc
Protezione schermo
Refresh schermo
Biometria

Caratteristiche minori

GPS
supporto eSim
Audio stereo
Luminosità
Rapporto di aspetto
Accelerometro
Bussola
Giroscopio
Interfaccia utente Pixel Launcher

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