Solidarietà Digitale, fino a un certo punto

Da quando l'intero territorio italiano è stato dichiarato zona rossa, alcuni dei partner di Solidarietà Digitale si sono tirati indietro.
Solidarietà Digitale, fino a un certo punto

C’è l’esodo dal progetto “Solidarietà Digitale“. Alcuni dei partner – che avevano inizialmente aderito all’iniziativa – hanno iniziato a tirarsi indietro portando con loro quanto messo a disposizione gratis degli utenti confinati in casa nelle zone d’Italia con maggior rischio di contagio: è accaduto quando l’intero territorio italiano, considerata l’elevata diffusione dell’epidemia di Coronavirus, è stato dichiarato un’unica grande zona rossa.

Solidarietà Digitale e limiti

Prima di comprendere cosa sta accadendo al progetto “Solidarietà Digitale“, è bene contestualizzare le circostanze, cercando di capire cos’è questa iniziativa, perché è nata e come sta cambiando.

Cos’è l’iniziativa “Solidarietà Digitale”

L’epidemia di Coronavirus ha portato il governo italiano a decidere di creare delle zone rosse, prima parecchio limitate, poi estese all’intera Lombardia e alcune province, fino alla decisione drastica: tutto il territorio italiano è diventato una zona rossa, con tutte le conseguenze del caso. Fra queste, la principale è quella che obbliga (con un mix fra buon senso e coercizione di legge) i cittadini a stare il più possibile a casa, uscendo solo per casi di comprovata necessità.

Ed è proprio in un contesto in cui una persona deve necessariamente limitare tutte le sue attività ordinarie, trascorrendo molto tempo in casa, che possono sorgere gravi difficoltà: dalla gestione dello studio di chi frequenta la scuola (ma non può andarci), fino all’organizzazione del lavoro e delle immense sessioni di tempo libero. Per aiutare tutti ad affrontare meglio il momento, è nata l’iniziativa Solidarietà Digitale, fortemente voluta dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione.

Un progetto che raccoglie le adesioni di attori (principalmente del settore digital) pronti a offrire gratuitamente a chi si trova in questo momento in Italia una serie di servizi in forma completamente gratuita. Ci sono partner che si sono fatti avanti fin da subito, da quando cioè le zone rosse d’Italia erano ancora limitate, mentre altri stanno arrivando adesso e sembrano talmente tanti da aver obbligato il portale ufficiale di “Solidarietà Digitale” ad avvisare tutti che:

A causa della grande risposta all’iniziativa sulla solidarietà digitale e alle centinaia di offerte che stanno arrivando in queste ore, l’istruttoria e la pubblicazione potrebbero richiedere qualche giorno. Ci scusiamo per l’attesa.

In un momento in cui sembra che la solidarietà 2.0 (virtuale, digitale, chiamatela come preferite) stia toccando livelli altissimi, guardando bene la Home del sito Web ufficiale del progetto, salta all’occhio la mancanza di alcuni partner, che inizialmente erano invece presenti.

Se tutta l’Italia è in zona rossa

Non serve un’analisi approfondita della questione, per comprendere che – essenzialmente – due possono essere i motivi che hanno spinto alcune compagnie a decidere di “scomparire” dal portale di “Solidarietà Digitale”.

  • Sospensione momentanea: non è da escludere che i servizi offerti gratis torneranno magari disponibili, ma l’estensione della zona rossa a tutto il territorio italiano potrebbe aver creato alcune difficoltà tecniche, che è necessario gestire prima di riprendere ad erogare i servizi;
  • Tutt’Italia in zona rossa non è sostenibile: semplicemente, le compagnie che hanno inizialmente aderito, non hanno tenuto conto della possibilità (già all’epoca parecchio concreta) che l’area di “zona rossa” sarebbe potuta passare dell’interessare solo alcuni territori del Bel Paese a comprendere la penisola nella sua interezza. Di conseguenza, quando alcuni partner hanno appresso il cambiamento, reso ufficiale tramite decreto, si sono resi conto che offrire determinati servizi gratuitamente a tutta la nazione non era possibile: ritirarsi dall’iniziativa “Solidarietà Digitale” è risultata quindi l’unica strada percorribile.

Per il momento, entrambe le ipotesi restano valide. Infatti, se da un lato la Home del portale di “Solidarietà Digitale” è in continuo aggiornamento – fra new entry e loghi scomparsi – dall’altro non abbiamo alcun comunicato stampa che spieghi cosa sta accadendo.

I partner scomparsi

Fra i partner, che inizialmente hanno aderito all’iniziativa, che ora non sono più visibili sul sito Web ufficiale di “Solidarietà Digitale”, ci sono:

Questa mattina è mancato anche Fastweb per alcune ore, poi ricomparso con un’offerta rimodulata. Anche il Gruppo Gedi ha rivisto la sua proposta. Non resta che visitare spesso il portale per comprendere quali saranno le novità in arrivo nelle prossime ore.

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