Quando ci registriamo a un social network in cuor nostro sappiamo la fine che farà la nostra privacy, nonostante tutte le informazioni tranquillizzanti delle piattaforme. Tuttavia, uno studio approfondito effettuato da Incogni ha rivelato quali sono i social network che usano dati impropri e non riescono a proteggerli in maniera efficace.
Incogni è un servizio che fa capo a SurfShark, famosa per la sua VPN, in grado di cancellare le informazioni online degli utenti. Infatti, sul web i nostri dati vengono spesso sfruttati per creare profili commerciali da data broker. A questo si aggiungono anche cybercriminali che usano queste informazioni per creare truffe online mirate e specifiche.
Tornando allo studio condotto da Incogni da subito apprendiamo che non c’è nessun social network vincitore in termini di gestione dati degli utenti in ambito di privacy. Alcuni sono meglio mentre altri sono peggio. E questo, anche se non sorprende, preoccupa molto. Un uso improprio di dati non è mai piacevole. Nel rapporto di Incogni si legge:
Le piattaforme di social media mainstream non solo non sono private, ma le loro varie strategie di generazione di profitti spesso dipendono dalla raccolta e dall’utilizzo di quante più informazioni personali possibili e dettagliate. Ecco perché la nostra classifica è ordinata dalle piattaforme meno invasive alla più invasive della privacy: non ci sono opzioni rispettose della privacy tra le prime 15 piattaforme per numero di utenti mensili.
Privacy e social network: quali sono le piattaforme che usano dati impropri
Secondo lo studio di Incogni, Facebook e LinkedIn sono le piattaforme che raccolgono più dati e che offrono un controllo scarso sulle impostazioni della privacy. A questi si aggiunge Instagram che non brilla per gestione dei dati degli utenti secondo quanto rilevato dalla ricerca e mostrato sui grafici del rapporto ufficiale.
La ricerca si è focalizzata su 14 criteri divisi in 5 categorie chiave: trasgressioni, raccolta e conservazione dei dati, controllo e consenso dell’utente, trasparenza e facilità d’uso. Per ogni piattaforma è stato assegnato un coefficiente di gravità a ciascun criterio in base al loro potenziale impatto sulla privacy degli utenti delle loro piattaforme social network.