Una cosa è certa: i cybercriminali hanno una fantasia e un ingegnio particolarmente acuti. Infatti, proprio in questi giorni il Ministero della Salute sta lanciando degli alert circa una truffa online che sfrutta il fascicolo sanitario elettronico, il sistema digitale per accedere ai dati sanitari che è attivo dal 2023.
“Stanno circolando false email a nome del Ministero della Salute, che mirano a ottenere dati personali e finanziari delle vittime con la scusa di mantenere attivo il Fascicolo Sanitario Elettronico. Queste comunicazioni non sono ufficiali“, spiega la comunicazione postata sui social ufficiali del Ministero della Salute.
Il comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Salute ha specificato anche il modus operandi della nuova truffa del fascicolo sanitario elettronico: “Tramite l’invio di email fraudolente, gli utenti vengono invitati a cliccare su un link che li indirizza a una pagina internet in cui viene richiesto l’inserimento di un codice presente nell’email e successivamente si richiede l’inserimento di dati personali e della carta di pagamento“.
Come proteggersi dalla truffa del fascicolo sanitario elettronico
Riconoscere la truffa del fascicolo sanitario elettronico è il primo modo per difendersi da questo raggiro ed evitare così il furto di identità. Inoltre, come consiglia il Ministero della Salute, è importantissimo non cliccare sui link contenuti, evitare di fornire dati personali e cancellare subito il messaggio.
La qualità delle comunicazioni email, grazie a tool di phishing di intelligenza artificiale, che assomigliano particolarmente a quelle ufficiali, potrebbe ingannare anche l’utente più esperto. Ecco perché è fondamentale accedere ai propri account direttamente dalle pagine di accesso ufficiali, digitandone l’indirizzo dal browser e non cliccando da un link contenuto in una email o in messaggio di testo.
In caso di dubbi, è importante contattare direttamente i canali di assistenza ufficiali del ministero della Salute legati al fascicolo sanitario elettronico. Questo perché è difficile che enti ufficiali inviino email contenenti link di accesso diretto per aggiornare i propri dati personali circa un servizio ufficiale.