L'API condanna Wind per pubblicità ingannevole

Il Giurì dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha condannato Wind per la nota pubblicità diffusa sulle reti televisive sull'offerta CanoneZero

Il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha condannato Wind per la nota pubblicità diffusa sulle reti televisive sull’offerta CanoneZero. Il motivo della condanna è la non corretta trasposizione dell’effettiva offerta di Wind, che non fa cenno al fatto che CanoneZero si può attivare dietro corrispettivo pagamento di una tariffa di canone.

La condanna ha avuto seguito dopo la segnalazione al Giurì della pubblicità da parte di Telecom Itali,a che l’aveva ritenuta lesiva nei propri confronti. Il comunicato pubblicitario non è, infatti, ottemperante al codice di autodisciplina degli inserzionisti di pubblicità italiani e ne è stata ordinata la cessazione. Nessuna sanzione è stata comminata a Wind dato che il Giurì ha solo facoltà di differire l’azienda colpevole di non ottemperanza al codice di autodisciplina e non di dare multe.

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