Google Pixel 5: DXOMARK ridimensiona la fotocamera

DXOMARK ha pubblicato la recensione del comparto fotografico e video del nuovo Google Pixel 5, con alcuni picchi positivi e tanti altri negativi
Google Pixel 5: DXOMARK ridimensiona la fotocamera

Google ha lanciato il nuovo Pixel 5 il mese scorso. Esattamente un mese dopo, DXOMARK ha pubblicato la sua recensione sulla fotocamera e sfortunatamente, sembra che, il Pixel 5 non riesca a brillare così come si pensava, migliorando solo di circa il 6,2% nel punteggio complessivo rispetto alla precedente generazione.

Il Google Pixel 5 non convince appieno DXOMARK

Addentrandoci più nello specifico, il punteggio complessivo della fotocamera raggiunge i 120 punti, con 129 punti per le foto, 49 per lo zoome 107 nei test video. Purtroppo, il punteggio è di soli 7 punti sopra i 113 registrati sul Pixel 4. Inoltre, il Pixel 5 risulterebbe peggiorato sotto il punto di vista dello Zoom con soli 49 punti rispetto ai 55 punti fatti segnare dal Pixel 4. Questi dati fanno si che il nuovo smartphone si sia piazzato al 15° posto nella classifica attuale di DXOMARK, dietro il Mate 30 Pro di Huawei.

Detto questo, il punteggio molto simile a quello già visto sul Pixel 4 è più che comprensibile se consideriamo che il Pixel 5 presenta una configurazione della fotocamera posteriore simile al modello dello scorso anno. Parlando di prestazioni, il rapporto afferma che i principali punti di forza delle fotocamere del Pixel 5 sono l’esposizione, la riproduzione dei colori e l’autofocus. Lato foto, l’obiettivo principale e quello ultra-grandangolare sono in grado di produrre immagini con buoni dettagli, ma anche con un po’ di rumore.

I punteggi assegnati da DXOMARK al Pixel 5

Come accennato in precedenza, il Pixel 5 fatica con lo zoom e con il campo di ripresa. In effetti, il rapporto indica che il rumore inizia a farsi sentire quando si inizia ad ingrandire appena sopra al 2x, probabilmente a causa della mancanza di un teleobiettivo. Inoltre, il dispositivo sembrerebbe mostrare alcune difficoltà nella simulazione del bokeh quando vengono inquadrate contemporaneamente più di due volti.

Passando ai video, il rapporto afferma che Google è riuscita a stabilire un nuovo record nella categoria autofocus cercando di raggiungere i competitor di fascia alta. L’autofocus tocca quota 105 punti eguagliando, ad esempio, il Huawei Mate 40 Pro, appena annunciato. In condizioni di illuminazione normale, gli scatti risultano più che validi grazie alla presenza di dettagli, ad una buona esposizione ed ai colori, in particolare con la stabilizzazione in modalità 4K a 30 fps. Tuttavia, problemi come il rumore, la fusione del colore ed una cattiva esposizione in condizioni di scarsa illuminazione continuano a tenere banco.

Google Pixel 5 nelle diverse colorazioni

Per riassumere, il nuovo medio-gamma della casa di Mountain View dispone di diversi vantaggi soprattutto legati all’Autofocus accurato ed al bilanciamento del bianco, ai colori vivaci e ad una buona stabilizzazione. Tuttavia, i suoi svantaggi includono troppo rumore nelle foto e nei video, spostamento nei fotogrammi, degli effetti Bokeh non proprio eccezionali, lo zoom e la mancanza di dettagli negli scatti in condizioni di scarsa illuminazione. Sembrerebbe proprio che Google stia ancora facendo affidamento, in gran parte, alla potenza del suo software non riuscendo però a risolvere quei problemi che si trascina da qualche tempo.

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