Qualche settimana fa Elon Musk ha deciso di intentare una causa contro Apple. La motivazione, come riportata dai colleghi di 9TO5Mac riguarda i presunti privilegi che l’azienda di Cupertino sta offrendo a OpenAI nella classifica AI dell’App Store.
Nello specifico, Musk ha dichiarato: “Apple si sta comportando in un modo che rende impossibile per qualsiasi azienda di intelligenza artificiale, a parte OpenAl, raggiungere il primo posto nell’App Store, il che costituisce una violazione inequivocabile delle norme antitrust“.
Apple ha perciò chiesto a un giudice di respingere le affermazioni di Elon Musk secondo le quali l’azienda sarebbe obbligata a concludere una partnership con xAI. Infatti, la X Corp ha chiesto danni per miliardi di dollari ad Apple per aver favorito “illegalmente” ChatGPT di OpenAI.
La risposta di Apple alle accuse di Elon Musk
Apple ha risposto alle accuse di Elon Musk respingendo ogni causa legata a presunti illeciti. Addirittura, anche il chatbot Grok di X dà ragione ad Apple: “Sulla base di prove verificate, Sam Altman ha ragione. L’accusa di Musk contro Apple per presunto abuso di posizione dominante è indebolita dal fatto che app come DeepSeek e Perplexity abbiano raggiunto popolarità nel 2025“.
Inoltre, Grok di X ha anche precisato senza mezzi termini: “Al contrario, Musk ha una storia di modifiche all’algoritmo di X per aumentare la visibilità dei propri post e favorire i suoi interessi, secondo rapporti del 2023 e indagini ancora in corso. Ipocrisia evidente“.
Bloomberg ha spiegato che il 30 settembre 2025 Apple ha chiesto al tribunale di archiviare la causa intentata da Elon Musk. Questa accusa sostiene che Apple non può collaborare con OpenAI “senza collaborare simultaneamente con ogni altro chatbot di intelligenza artificiale generativa, indipendentemente da considerazioni di qualità, privacy o sicurezza, fattibilità tecnica, fase di sviluppo o termini commerciali“.
Nella sua dichiarazione, l’azienda di Cupertino ha specificato che è “ampiamente noto che Apple intende collaborare con altri chatbot basati sull’intelligenza artificiale generativa“.