Xiaomi: arriveranno i SoC proprietari, prima o poi

In una recente dichiarazione alla stampa, il CEO di Xiaomi ha confermato che l’azienda non ha perso interesse verso i SoC proprietari Surge.
Xiaomi: arriveranno i SoC proprietari, prima o poi

Il CEO di Xiaomi, Lei Jun conferma l’interesse della compagnia nei confronti dei chipset proprietari Surge. Dopo che tutto sembrava esser naufragato, ecco la nuova dichiarazione del numero uno che sottolinea come il team di sviluppo non abbia ancora gettato la spugna.

Xiaomi rinnova l’interesse per i Surge

Ad oggi non vi sono soltanto Qualcomm e Mediatek a dominare il mercato dei SoC con soluzioni mobili. Ci sono anche Huawei con HiSilicon, Apple e Samsung. Tuttavia, con le nuove restrizioni e sanzioni che il governo statunitense ha applicato alle società che vogliono collaborare con Huawei, il CEO del colosso cinese ha rivelato che la società non produrrà più chipset Kirin per i top di gamma.

Xiaomi, altro grande produttore cinese, ha provato negli anni a realizzare una propria componente hardware. Si chiamava Surge S1 ed è stata lanciata nel 2017. Dopo la presentazione però, è stato avvistato in un solo dispositivo. In seguito il vuoto assoluto. Ciò ha portato tutti noi a credere che il brand avesse definitivamente rinunciato all’idea. Ora invece il cambio di rotta e la dichiarazione del tutto inaspettata riaccendono le speranze. Lei Jun ha perfino dichiarato che “il nuovo processore non deluderà le aspettative”.

Cosa dobbiamo aspettarci esattamente?

In primo luogo occorre capire cosa sta pianificando esattamente l’azienda e quando questo fantomatico nuovo chipset verrà lanciato. È probabile che Xiaomi voglia puntar nuovamente sul mercato con un prodotto ex-novo, grazie anche all’ausilio di importanti player al seguito. Di fatto, il precedente Surge S1 non era affatto male.

Basti pensare che all’epoca la CPU octa core vantava quattro Cortex A53 con clock a 2,20 GHz e quattro Cortex A53 da 1,40 GHz, costruita su un processo HPC+ a 28 nanometri e con l’utilizzo di una GPU ARM Mali-T860. Aveva inoltre il supporto DSP a 32-bit, VoLTE, doppio ISP a 14-bit con una gestione ottimizzata per le foto scattate in notturna. Il chipset infine, godeva di un alto grado di sicurezza grazie ad update OTA che garantivano efficaci metodi per prevenire la fuga di dati sensibili.

Subito dopo il lancio del Surge S1, Xiaomi aveva lanciato il Mi 5C, unico device al mondo ad esser alimentato dalla piattaforma. Anche Nokia aveva stretto una partnership per l’utilizzo del chipset, ma qualcosa all’epoca andò storto. Aspettiamo dunque un Surge 2.0, con la speranza che questo modello possa goder di maggior fortuna.

Fonte: Gizmochina

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