Xiaomi Mi 10 Ultra: focus sulle fotocamere

Il team di sviluppo del modulo fotografico del nuovo Xiaomi Mi 10 Ultra, spiega quali sono i segreti dietro alla bontà delle fotocamere.
Xiaomi Mi 10 Ultra: focus sulle fotocamere

Xiaomi ha appena svelato cosa vi è dietro la tecnologia che ha permesso al nuovo flagship appena presentato, il Mi 10 Ultra, di dominare le classifiche DxOMark, venendo riconosciuto come “miglior cameraphone attualmente in commercio”.

Mi 10 Ultra: l’analisi del team di sviluppo Xiaomi

Il colosso cinese è particolarmente orgoglioso dei risultati ottenuti con il suo smartphone premium appena presentato; non sono passate neanche due settimane da quando la compagnia ha annunciato l’arrivo del device e del fratello minore (il Redmi K30 Ultra) durante l’evento dedicato ai dieci anni di “vita” dell’azienda, eppure il telefono è divenuto una vera e propria icona all’interno del mercato mobile.

Il team di sviluppo ha pubblicato in queste ore un resoconto dettagliato di come funzionano le fotocamere del Mi 10 Ultra. In primo luogo, si nota che la fotocamera principale ha un sensore da 48 Megapixel da 1/1,32”, in grado di eseguire l’elaborazione HDR. Fondamentalmente, i pixel vengono raggruppati in tre categorie: esposizione breve, media e lunga. Questi poi, vengono uniti in una grande foto HDR mentre il sensore legge l’immagine riga dopo riga. Il Mi 10 Ultra è il primo telefono di Xiaomi a registrare video in HDR10, proprio grazie alle peculiarità di questo sensore.

Troviamo poi anche un nuovo design per l’obiettivo 8P (con otto elementi), il quale riduce il più possibile, le aberrazioni cromatiche. Ogni elemento aggiunto all’obiettivo lo rende esponenzialmente più complicato e costoso da riprodurre, ma l’azienda non ha voluto fermarsi di fronte ad alcun ostacolo al fine di portar sul mercato un prodotto eccellente sotto il profilo fotografico.

Il teleobiettivo è stato ulteriormente migliorato; vi è un sensore IMX586 anch’esso da 48 Megapixel, ma è risultato – inizialmente, durante la fase di progettazione – troppo grande da inserire. La compagnia ha quindi utilizzato una lente “con taglio a D” così da farlo adattare alla cornice del telefono. Di contro però, la stabilizzazione ottica dell’immagine risultava più difficile da ottenere; l’azienda ha quindi provare diverse iterazioni prima di ricavare il risultato più idoneo.

Veniamo poi all’ottica grandangolare; il campo visivo è di 128° e utilizza un obiettivo 7P che riduce al minimo la distorsione, soprattutto attorno ai bordi dell’immagine, riducendo al minimo la vignettatura.

C’è da dire che una riduzione della distorsione in fase di realizzazione ha portato ad avere un miglioramento della risoluzione senza affaticare inutilmente il software.

Xiaomi ha diversi centri di ricerca e sviluppo in tutto il mondo: Pechino, Shanghai, Shenzhen, Nanchino, Tokyo, Santiago, Bangalore, Parigi e Tampere; sono stati tutti incaricati di sviluppare e migliorare l’hardware e il software dei telefoni Mi e questo è il risultato del loro lavoro. Non c’è che dire; ben fatto, Xiaomi!

Fonte: Weibo

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti