Dopo qualche mese di pausa, il fenomeno Wangiri è tornato a far parlare di sé disseminando panico tra gli utenti con una nuova truffa telefonica particolarmente spietata. Come consuetudine si tratta di uno squillo al quale il destinatario non riesce a rispondere neanche se volesse o se avesse il telefono tra le mani. La particolarità è che ora la chiamata arriva da una numerazione con prefisso +49.
Questo è già un buon elemento per riconoscere che qualcosa non va in quella telefonata e che è bene non provare a richiamare per nulla al mondo. Meglio reprimere qualsiasi sentimento legato alla curiosità o alla preoccupazione perché richiamando si finisce per azzerare il proprio conto telefonico o ricevere addebiti in fattura esorbitanti per numerazioni dai costi elevati.
Tra le varie numerazioni segnalate degli utenti come truffa telefonica collegata al Wangiri ci sono:
- +49 171 2550955
- +49 179 3865718
- +49 172 6708104
- +49 345 9359312
Come difenderti dalla truffa telefonica Wangiri
Gli esperti di Avira, azienda impegnata in cybersecurity, hanno spiegato perché la truffa telefonica dello squillo, ormai comunemente conosciuta come Wangiri, è tra le più apprezzate e sfruttate dai criminali. “I truffatori non hanno nemmeno la seccatura di dover impersonare qualcun altro perché le chiamate sono completamente automatizzate“.
Il primo consiglio non è cosa fare, ma cosa non fare. Non devi mai richiamare. Scegliere di ricontattare il numero sconosciuto che ti ha appena chiamato è un’idea malsana. Si tratta di numerazioni in sovrapprezzo che rubano velocemente i tuoi risparmi. I criminali registrano il suono della chiamata in attesa, ma in realtà loro hanno già risposto.
Un’altro aspetto spesso sottovalutato è che richiamando confermiamo che il nostro numero è attivo e che quindi c’è una persona in carne e ossa dall’altra parte. “Confermi anche che saresti effettivamente incline a richiamare se ricevessi una chiamata di questo tipo. Questa truffa automatizzata fornisce ai truffatori informazioni preziose a cui possono ricorrere per compiere future azioni illecite“, spiegano gli esperti.