Come già anticipato diverse settimane fa il destino dello SPID sembra ormai segnato. Sempre più aziende, se già non lo hanno fatto, stanno valutando di porre un costo su questo servizio. Nello specifico, secondo alcuni addetti ai lavori che hanno rivelato informazioni a CorCom, Poste Italiane starebbe valutando di mettere il suo SPID a pagamento.
Questa scelta costerebbe 150 milioni di euro l’anno ai suoi clienti. Infatti, secondo le recenti stime si parla di circa 30 milioni di utenti che al momento hanno abilitato lo SPID. Il costo dovrebbe quindi essere di 5 euro l’anno. Si tratta del 72% dell’utenza che ha attivo il servizio.
Perché Poste Italiane vuole mettere a pagamento il suo SPID? Le motivazioni sono riconducibili alle stesse che hanno portato altre aziende a erogare il servizio con un costo annuale ai clienti. Prima di tutto la mancanza dei fondi promessi dallo Stato per supportare i costi del servizio stesso. Quindi i costi di gestione che pesano e non sono più sostenibili.
Sempre più vicino l’addio allo SPID non solo di Poste Italiane
Sembra che sia chiara la volontà di spegnere prima o poi lo SPID, e non solo quello di Poste Italiane, per far spazio a Carta di Identità Elettronica e IT-Wallet. Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, ha spiegato proprio questo: “La trasformazione digitale della PA non è ‘mettere moduli online’. Attraverso la digitalizzazione, stiamo ridisegnando i servizi attorno alla persona. Proattività e sicurezza dei dati sono il nostro standard“.
“Con il Wallet non chiediamo ai cittadini di caricare documenti che lo Stato già possiede, li attiviamo direttamente dopo aver ricevuto il loro assenso. In nove mesi oltre 10 milioni di documenti: meno burocrazia, più fiducia. Stiamo trasformando il digitale in un servizio, non in un ulteriore adempimento a carico dei cittadini“, ha spiegato Butti.
Non sappiamo ancora quale sarà la decisione definitiva di Poste Italiane, ma se tutto continuerà così probabilmente arriverà il giorno in cui annuncerà che il suo SPID diventerà a pagamento e sempre più pochi servizi rimarranno gratuiti.