Il ministero dell’economia e delle finanze ha negato la possibilità di introdurre una tassa sui telefoni cellulari prepagati, che il quotidiano ‘La Repubblica’ aveva annunciato ieri in un articolo. L’idea era quella di estendere alle SIM prepagate la tassa di concessione governativa applicata agli abbonamenti dal 1993, periodo in cui i cellulari avevano una diffusione ancora limitata ed erano considerati un bene di lusso.
Da tempo si parla delle discriminazioni fra i 500 mila consumatori italiani con abbonamento che pagano la tassa di concessione governativa e gli oltre 50 milioni di clienti prepagati, che pagano tuttavia un costo supplementare ad ogni operazione di ricarica effettuata. Sulla questione sarebbe in atto uno scontro fra il Tesoro e il ministro delle Comunicazioni Gasparri, che si opporrebbe all’applicazione della tassa alle prepagate. L’ipotesi più probabile è che a farne le spese saranno solo gli abbonati, che vedranno rincarare la tassa di concessione governativa.