Presto gli Ad-Blocker potrebbero essere dichiarati illegali

Presto gli ad-blocker, quelle app o estensioni che installiamo per bloccare pubblicità, banner e pop-up potrebbero diventare illegali.

Presto l’incubo peggiore per molti utenti potrebbe diventare realtà. Nello specifico, i protagonisti di questa vicenda e del futuro funesto sono gli ad-blocker, quelle app o estensioni che bloccano e nascondono annunci pubblicitari, banner e pop-up durante la navigazione sul web o in app. Infatti, secondo quando dichiarato da Mozzilla, potrebbero diventare illegali.

Tutto nasce da una vicenda arrivata agli onori di cronaca dalla Germania. La Corte Suprema Federale Tedesca, con una sua recente sentenza, come riportano i colleghi di Bleeping Computer, ha innescato la questione. Il dubbio è se questi sistema per il blocco di pubblicità violino il copyright. La paura è quindi quella che questi strumenti possano essere vietati inizialmente in Germania.

Il caso nasce dalla causa intentata dalla società di media online Axel Springer contro Eyeo, il produttore della popolare estensione per browser Adblock Plus. Axel Springer afferma che gli ad blocker minacciano il suo modello di generazione di fatturato e inquadrano l’esecuzione del sito web all’interno dei browser come una violazione del copyright“, hanno spiegato da Bleeping Computer.

Se inizialmente un tribunale tedesco aveva respinto la richiesta di Springer, la Corte Suprema Federale Tedesca ha pronunciato una sentenza nella quale ha definito “viziata” la decisione del tribunale, annullando una parte del ricorso rinviando così il caso per essere ulteriormente esaminato.

In pericolo gli Ad-Blocker

Daniel Nazer, Senior IP & Product Counsel di Mozilla, è preoccupato perché la vicenda potrebbe determinare un futuro infelice per gli ad-blocker e, di conseguenza, per gli utenti. “Ci sono molte ragioni, oltre al blocco degli annunci, per cui gli utenti potrebbero voler modificare una pagina web tramite il loro browser o un’estensione del browser“, ha affermato pronunciandosi sulla vicenda.

Tra i vari scopi di questi strumenti ci sono il “migliorare l’accessibilità, valutare l’accessibilità o proteggere la privacy“, ha ricordato Nazer. Di contro la Corte Suprema Federale Tedesca aveva dichiarato: “Non si può escludere che il bytecode, o il codice da esso generato, sia protetto come programma per computer e che l’ad-blocker, modificandolo o riproducendolo alterandolo, ne abbia violato il diritto esclusivo“.

L’impatto complessivo di quest’ultimo sviluppo non è ancora chiaro. Il BGH emetterà una sentenza scritta più dettagliata che spiegherà la sua decisione. Nel frattempo, il caso è tornato al tribunale di grado inferiore per ulteriori accertamenti. Potrebbero volerci ancora un paio d’anni prima di avere una risposta chiara. Ci auguriamo che i tribunali giungano infine alla stessa conclusione sensata e consentano agli utenti di installare ad-blocker – ha dichiarato Nazer.

Fonte: Mozilla

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