Piracy Shield fa strage di pirateria streaming: i dati di un anno

In un anno Piracy Shield ha raggiunto ottimi risultati nella lotta serrata alla pirateria streaming legata a contenuti sportivi protetti.

Mentre Cloudflare ha iniziato a bloccare i siti pirata, è arrivata la “Relazione annuale sull’attività svolta e sui programmi di lavoro” redatta da AGCOM. All’interno di questo documento emergono i dati di un anno, i risultati di Piracy Shield nella lotta alla pirateria streaming. Una guerra che sta portato frutti interessanti secondo quanto dichiarato dagli addetti ai lavori.

Nel documento, recentemente pubblicato online, si legge: “L’Autorità ha rafforzato significativamente la propria azione grazie al cosiddetto ‘decreto Omnibus‘, che ha esteso l’ambito di intervento della piattaforma Piracy Shield anche ai fornitori di servizi VPN e DNS pubblici, ovunque residenti“.

I dati parlano chiaro: Piracy Shield, dal 1° maggio 2024 al 30 aprile 2025, ha fatto strage di pirateria streaming. Nello specifico la piattaforma ha bloccato 24.041 nomi a dominio (FQDN) e 6.104 indirizzi IP che distribuivano illegalmente contenuti sportivi in diretta protetti da copyright.

Il documento ricorda anche che, nel frattempo, sono stati “impartiti ordini a grandi attori globali per la disabilitazione e la deindicizzazione di contenuti illegali“. Un traguardo importante che è stato raggiunto è la collaborazione Google con Piracy Shield nella lotta alla pirateria streaming.

Piracy Shield: ottimi risultati contro la pirateria streaming

Nonostante critiche e preoccupazioni legate alla piattaforma, Piracy Shield ha raggiunto ottimi risultati contro la pirateria streaming. In risposta alle accuse di aver bloccato siti o domini innocenti, la relazione pubblicata da AGCOM ha dichiarato: “Solo una minima parte ha riguardato blocchi di indirizzi segnalati per errore dai titolari dei diritti e prontamente riabilitati“.

Cosa è stato fatto in questi casi limite? Il documento continua: “L’Autorità ha provveduto alla riabilitazione delle risorse bloccate da sei mesi, in relazione al raggiungimento della capacità massima dei sistemi di blocco implementata dagli ISP, e di quelle indicate dai segnalatori, in quanto non più destinate ad attività illecita“.

Non ci sono dubbi sul fatto che la pirateria streaming sia una piaga sociale di questo tempo e che siano necessari strumenti come Piracy Shield nella lotta all’illegalità. Gli ottimi risultati raggiunti non spengono però le polemiche preoccupate di privacy e diritti media. La Commissione Europea si chiede se Piracy Shield sia davvero sicura.

 

Fonte: AGCOM

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