Password in pericolo: scoperta una fuga da 16 miliardi di credenziali

Le Password di miliardi di utenti sono in pericolo: gli esperti in cybersicurezza hanno scoperto la più grande fuga di credenziali al mondo.
Password in pericolo: scoperta una fuga da 16 miliardi di credenziali

Gli esperti in sicurezza informatica di Cybernews hanno scoperto la più grande violazione di dati della storia. Le password di tantissimi utenti sono in pericolo a causa di una fuga da 16 miliardi di credenziali. Una notizia che ha spaventato e sta spaventando molti e che ha dell’incredibile per la portata che sta avendo.

I ricercatori che hanno scoperto questo enorme data breach hanno affermato: “Non si tratta solo di una fuga di notizie, ma di un modello per uno sfruttamento di massa“. In altre parole, i cybercriminali in questione stanno sfruttando una fetta importante delle informazioni sensibili della popolazione mondiale.

Con oltre 16 miliardi di record di accesso esposti, i criminali informatici hanno ora un accesso senza precedenti a credenziali personali che possono essere utilizzate per il furto di account, il furto di identità e il phishing altamente mirato“, hanno continuato i ricercatori di Cybernews, spiegando anche le implicazioni e il pericolo per gli utenti vittima di questo furto di password.

Infatti, hanno concluso: “Ciò che è particolarmente preoccupante è la struttura e la frequenza di questi set di dati: non si tratta semplicemente di vecchie violazioni riciclate. Si tratta di informazioni fresche e utilizzabili su larga scala“. In altre parole, i criminali stanno aggiornando continuamente i database di credenziali rubate con informazioni sempre aggiornate.

Password in pericolo: qual è il contenuto dei dati esposti

Le tue password sono in pericolo? Potrebbe darsi, visto la portata di questo incredibile furto di informazioni sensibili. Ma qual è effettivamente il contenuto dei dati esposti in questo enorme e preoccupante data breach? I ricercatori hanno cercato di rispondere, anche se non è stato e non è al momento così facile.

I ricercatori sostengono che la maggior parte dei dati nei set di dati trapelati è un mix di dettagli provenienti da malware stealer, set di credential stuffing e perdite riconfezionate. Non c’era modo di confrontare efficacemente i dati tra diversi set di dati, ma si può affermare con certezza che i record sovrapposti sono sicuramente presenti. In altre parole, è impossibile stabilire quante persone o account siano stati effettivamente esposti. Tuttavia, le informazioni che il team è riuscito a raccogliere hanno rivelato che la maggior parte delle informazioni seguiva una struttura chiara: URL, seguito da credenziali di accesso e password. La maggior parte degli infostealer moderni – software dannosi che rubano informazioni sensibili – raccoglie i dati esattamente in questo modo“, ha dichiarato Cybernews.

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