Dopo aver vanamente atteso un boom
nelle vendite mai avvenuto, NTT DoCoMo ha ufficialmente annunciato di dover
diminuire le previsioni di diffusione del proprio servizio 3G FOMA. I dirigenti
del colosso nipponico avevano, infatti, previsto di raggiungere 1,38 milioni
di clienti 3G entro marzo 2003. In realtà per quella data con ogni probabilità
non si giungerà nemmeno alla metà di questa cifra. Solo sei mesi fa gli stessi
dirigenti avevano assicurato che le previsioni di diffusione sarebbero state
rispettate senza alcun dubbio.
La grande concorrenza degli altri
servizi 3G lanciati da J-Phone e KDDI, però, hanno di fatto cambiato le carte
in tavola. In particolare il servizio 3G di KDDI, basato sul CDMA 2000 1xRTT,
ha fatto registrare un successo enorme, con 280 mila clienti nel primo mese
di avvio ed una previsione di circa sette milioni di utilizzatori per il mese
di aprile 2003. Il FOMA, invece, fa attualmente registrare poco più di 115 mila
clienti. I motivi di tale fallimento sono da diversi e da ricercare nell’ottica
di NTT DoCoMo di voler partire a tutti i costi con un servizio 3G ancora troppo
acerbo. I difetti del FOMA sono noti: scarsa copertura, prezzi elevati dei cellulari,
scarsissima durata delle batterie, impossibilità di usare gli stessi cellulari
sulle precedenti reti 2G.
La volontà di essere i primi al
mondo a lanciare un servizio commerciale 3G ha fatto nascere un servizio menomato,
difficilmente smerciabile in un paese dove la diffusione di cellulari è enorme.
NTT DoCoMo comunque non si da per vinta. Navigando sulle ali del successo dei
servizi i-Mode, rilancerà il FOMA assicurando la copertura del 90% della popolazione
entro la fine di marzo 2003, l’arrivo di ben 16 nuovi cellulari 3G, anche di
fascia bassa, con prezzi e durata delle batterie paragonabili a quelle degli
attuali telefoni 2G e 2.5G, nuovi servizi a valore aggiunto sempre più incentrati
sulla multimedialità. La battaglia del 3G in Giappone è già iniziata.