Mi 11: la carenza di chipset colpisce anche Xiaomi

Secondo quanto riferito, la carenza di chipset che sta attraversando il mondo intero pare che stia influendo sulla fornitura di smartphone di punta di casa Xiaomi in Cina. Si ovviamente ci riferiamo all’attuale Mi 11 5G: pare che i chipset a bordo non siano così facili da reperire e questo rappresenta un serio problema per le vendite globali.

Xiaomi Mi 5G: la produzione va a rilento, pare

Il colosso cinese ha recentemente lanciato il suo device di punta: il Mi 11 5G è diventato il primo smartphone al mondo ad essere alimentato dall’ultimo processore premium di Qualcomm, lo Snapdragon 888. Il dispositivo, che è stato rilasciato poche settimane fa, sta ricevendo un ottimo plauso dalla critica e una domanda elevatissima.

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Il telefono, che viene distribuito tramite vendite flash in Cina, risulta essere “sold-out" ancora prima dell’apertura delle vendite al pubblico. A causa dell’elevata domanda e della scarsa offerta, il terminale viene venduto anche ad un prezzo elevato.

Stando a quanto afferma un recente rapporto emerso in rete, il problema delle scorte basse di Xiaomi Mi 11 non finirà presto. È stato riferito che la società sta affrontando problemi di produzione a causa della carenza di chipset a livello globale.

Con la crescente domanda di elettronica di consumo che è arrivata lo scorso anno a causa della pandemia COVID-19, i produttori non sembrano essere più in grado di soddisfare la domanda di SoC e chip per device mobili. Inoltre pare che anche Qualcomm stia affrontando un problema simile e ovviamente, tale criticità si ripercuote su tutti gli OEM mondiali.

Alcuni esperti ritengono che il problema della carenza di chip per i produttori di telefonia non sia molto grave e che non interesserà molte aziende.

L’industria maggiormente colpita da questo momento critico è proprio quella relativa al settore dell’automotive. Molte case automobilistiche sono state costrette a chiudere alcuni dei loro impianti di produzione a causa di questa stallo nella catena di fornitura e sembra che ci vorrà del tempo prima di “tornare in pista".