La famosa casa di produzione automobilistica
General
Motors ha stretto un accordo con l’Università
dell’Illinois per una serie di studi sulla possibile pericolosità dei nuovi
dispositivi telematici per auto. L’obiettivo della ricerca è vedere come le
persone interagiscano con i nuovi sistemi di navigazione, con i notebook, i
palmari e i telefoni cellulari che sempre più spesso le case presentano come
costosi optional sulle proprie vetture.
Lo studio durerà tre anni e General
Motors contribuirà con 1.6 milioni di dollari. I ricercatori in particolare
studieranno l’impatto di tali tecnologie con i guidatori più anziani e quelli
più giovani, anche in situazioni difficili, come tempo atmosferico avverso o
traffico intenso. Con questa ricerca GM tenterà di rendersi effettivamente conto
come mitigare possibili distrazioni in seguito all’utilizzo di dispositivi elettronici
in auto.
Il problema è anche di tipo legale.
Infatti a GM si sono chiesti se fosse possibile, per i parenti di una vittima
di un incidente stradale, fare causa alla casa automobilistica se l’incidente
fosse stato provocato dalla distrazione di uno dei guidatori dei veicoli coinvolti,
per armeggiare con un navigatore satellitare o altro del genere. La National
Highway Traffic Safety Administration ha calcolato che il 10% degli incidenti
mortali avvenuti nel 1999 sono stati causati dalla distrazione di un guidatore.
Diversi tipi di distrazioni hanno provocato incidenti terribili, dal mettersi
il rossetto, al mangiare un hamburger, ma in netto aumento sono quelli provocati
da guidatori che utilizzano nuovi gadget elettronici.
L’obiettivo di GM è di abolire
tutti i dispositivi che debbano in qualche modo obbligare il guidatore a leggere
qualche testo o ad utilizzare le mani per azionarli, passando a modelli comandati
a voce, inclusi impianti vivavoce per telefonini e palmari, nel primo caso per
rispondere ed effettuare chiamate, nel secondo caso per scaricare eventuali
e-mail e farsele leggere. Parte dello studio sarà una simulazione di guida condotta
nei laboratori dell’Università dall’equipe di scienziati. Uno studio simile
era stato messo in moto un po’ di tempo fa da Ford, che come GM si era preoccupata
di eventuali beghe e che avrà i primi risultati certi solo nel 2004.