I messaggi sui telefonini diventano un nuovo metodo
per interagire con l’audience dei programmi televisivi di mezza Europa. L’uso
degli SMS sta diventando, infatti, sempre più massiccio e in alcuni paesi europei
ha portato alla creazione di veri e propri programmi appositamente realizzati
sugli SMS. Un esempio su tutti è un semplice quiz della durata di 30 secondi
circa che va in onda sulla televisione spagnola CCRTV e che genera circa 6000
SMS al giorno, con un picco di 43 mila SMS in occasione di una speciale puntata
annuale.
Anche in Germania il programma televisivo Jede
Sekunde Zählt invita gli spettatori a mandare un SMS per decidere chi debba
vincere la puntata, facendo registrare oltre un milione di SMS in 30 minuti.
In questo modo aumentano le rendite di operatori mobili, TV e fornitori di servizi.
In genere a guadagnare di più dai servizi SMS per le televisioni sono gli operatori
mobili, che incamerano circa il 40% del costo di ogni singolo messaggio. Ad
ogni modo anche il canale televisivo ha buoni profitti, circa il 25%. L’eventuale
fornitore del servizio incassa circa il 15%, mentre il restante 20% circa va
in tasse.
Appare quindi un mercato molto appetito da tutti
gli attori interessati ed in netto sviluppo. Gli operatori mobili hanno buon
gioco a gestire la fetta più consistente per il fatto che gli SMS utilizzano
la propria rete per essere veicolati e che il sistema di tariffazione viene
gestito interamente dall’operatore stesso, che ha quindi dei rischi da porre
sul tavolo. Proprio la SMS-TV potrebbe divenire uno dei veicoli di guadagno
più semplici e remunerativi per le esauste casse dei gestori mobili in vista
del lancio dei costosi servizi UMTS.