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Equiparare display diversi non è un’operazione proprio semplice. In generale, suddividere in categorie macro gli schermi degli smartphone oggi disponibili sul mercato si può fare, ma entrare nelle sfumature non è facile, perché oltre a differenze tecniche quello che cambia drasticamente è l'approccio soggettivo a ogni tipo di display.
I quattro display a confronto
Dimensioni, rapporto di forma, temperatura colore, profondità dei neri, luminosità sono tutti parametri che ognuno di noi valuta in base alle proprie esigenze e gusti. Noi però abbiamo voluto mettere l'uno di fianco all'altro quattro display HD (Risoluzione 1280 x 720) attorno ai 4,5", che possono ben sintetizzare l'attuale stato dell'arte di questa fondamentale componente degli smartphone.
La prima grossa distinzione si può fare per tecnologia adottata: il più famoso, l'abbiamo visto sui prodotti testati nell'ultimo anno e mezzo, è sicuramente l'Amoled, acronimo d Diodo organico a emissione di luce a matrice attiva, il cui vantaggio sta nella bontà dei contrasti e nella leggibilità del testo, e il cui principale svantaggio consiste nel consumo elevato: nella riproduzione dei colori chiari, un problema se si pensa che il bianco è il colore dominante nelle pagine, per esempio web; nella riproduzione dei colori, molto saturi; nel prezzo elevato (dietro c'è un processo produttivo più complicato).
I quattro display a confronto
Per cercare di ovviare a ciò, nel tempo l'Amoled è diventato: Super Amoled, con una luminosità più alta a fronte di un minore consumo, Super Amoled Plus, per aumentare i dettagli nelle visualizzazioni (a parità di risoluzione si sono aggiunti sub pixel attorno ai pixel principali), e addirittura HD Super Amoled.
I quattro display a confronto
Proprio la disposizione dei pixel è alla base di un'ulteriore differenziazione tecnologica degli schermi: Pen Tile e stripe RGB.
I quattro display a confronto
La prima tecnologia sfrutta un "trucco" che consente di diminuire il numero di sub pixel a parità di risoluzione.
I quattro display a confronto
Dovete infatti sapere che ogni singolo pixel, per riprodurre tutte le 16 milioni di sfumature classiche, è formato da 3 sub pixel, 1 rosso, 1 blu e 1 verde (alcuni costruttori poi aggiungono anche un sub pixel bianco per migliorarlo o giallo per migliorare i colori, ma qui scendiamo ancora di più nel tecnico) che si accendono sulla base di 256 sfumature ognuno per comporre i 16 milioni di colori visibili.
I quattro display a confronto
I Display PenTile hanno i pixel che condividono 1 subpixel colorato. Il vantaggio è che il display costerà meno vista la presenza di meno sub pixel, ma lo svantaggio sarà nella "percezione" di una minor definizione a parità di risoluzione. La matrice RGB invece ha 3 subpixel per pixel.
I quattro display a confronto
La seconda tecnologia è quella TFT che si declina in IPS, Retina True HD, tutte denominazioni commerciali della tipologia che prevede una retroilluminazione del pannello, che fa da tenda alla luce posteriore al display.
I quattro display a confronto
E qui la differenza sostanziale tra Amoled e TFT. I primi hanno i pixel che emettono luce (quindi quando lo schermo deve riprodurre il nero questo è assoluto e l'angolo di visione ampissimo), i secondi sono retroilluminati (e quindi, quando devono emettere nero comportano la retroilluminazione attiva con i pixel che si dispongono in modo da fare una tenda oscurante.
Quando scrivi Amoled pensi subito a Samsung, perché nel tempo è stata la casa più attiva con questa tipologia di schermi (per esempio l'HD Super Amoled è la tipologia di display del Galaxy Note, tanto amato da chi ha bisogno di uno schermo grande, con risoluzione 1280×800 pixel).
I quattro display a confronto
Nella nostra comparativa abbiamo messo di fronte quattro display da almeno 4.5 pollici, con risoluzione 1280×720 pixel.
Oltre al Super Amoled, abbiamo anche aggiunto tre display LCD RGB: un Led Back (Sony Xperia S), un Super IPS (HTC One X), e un True HD IPS (Lg Optimus 4X).
I quattro display a confronto
Concludendo possiamo dire che non esiste il display "perfetto", ma esiste il display che più accontenta le nostre esigenze.
Per chi ama leggere molto testo l'Amoled rimane la tecnologia migliore perché ha i contrasti migliori, pur essendo una tipologia che non riesce ancora a riprodurre in maniera fedele i colori, soprattutto il bianco che tende sempre un pochino all'azzurrino su questi display.
I quattro display a confronto
Anche la luminosità dei TFT non è raggiunta dagli Amoled. I TFT hanno di contro un contrasto mai eccelso, in cui il nero non è mai nero assoluto, ma riescono a consumare meno corrente nella riproduzione dei colori chiari e che costano meno.
Comparazione 1–Comparazione 2
Comparazione 3–Comparazione 4
Comparazione 5–Comparazione 6
Comparazione 7–Comparazione 8
Comparazione 9–Comparazione 10
Comparazione 11–Comparazione 12