Una ricerca della società specializzata
Analysis ha evidenziato come sia fondamentale, per il futuro successo del GPRS,
una politica di tariffazione adeguata. In particolare attualmente la situazione
è realmente poco chiara: molti operatori offrono ancora il servizio in maniera
gratuita, altri invece hanno attuato una tariffazione a byte, altri un misto
tra byte e tempo utilizzato.
Secondo lo studio tali differenze,
alla lunga finiranno per danneggiare il GPRS. Solo nel 2002 vi saranno 5.9 milioni
di utenti GPRS nell’Europa Occidentale, che genereranno un giro d’affari di
800 milioni di Euro. Ma già nel 2006 la situazione sarà ben diversa. Gli utenti
GPRS saranno 110 milioni, il 35% del totale, e genereranno oltre 23 miliardi
di Euro.
Ovviamente un giusta politica tariffaria
dovrà essere attuata per sfruttare al meglio tale massa di utenti. I prezzi
attuali riflettono l’immaturità del mercato. Anche nel nostro
recente sondaggio si è visto come gli utenti non vogliano costi assurdi
per utilizzare il GPRS. Non è vero che, solo perché il GPRS è più veloce dei
servizi mobili su rete GSM, debba per forza di cose costare di più. Anzi, proprio
il fatto che il GPRS offre qualcosa che il GSM non può offrire, dovrebbe spingere
gli operatori a bilanciare bene le proprie offerte.
Non servirà lanciare tariffe altissime
inizialmente per poi abbassarle successivamente. Nel frattempo il GPRS si sarà
fatta la nomea di servizio troppo caro, e l’attesa degli utenti sarebbe cancellata.
Si dovrà valutare molto bene quello che costa adesso un collegamento mobile
GSM ed un collegamento fisso e da qui raggiungere un compromesso. Bisognerà
offrire diverse tariffe ed opzioni, in modo tale che ogni utente possa utilizzare
quella in cui si riflette meglio.
Chi volesse utilizzare i servizi
di Mobile Internet con assiduità, sarà certamente indirizzato ad una tariffa
di tipo flat, che comprenda un tot mensile di traffico dati, ad un costo predefinito,
e così via. L’occasione per gli operatori è ghiotta, sta a loro non sciuparla
inutilmente.