Google è pronta a rivoluzionare gli SMS su Android

Aspettare che ogni gestore telefonico adottasse lo standard RCS per mandare in pensione gli SMS si è rivelato un errore: ad Android ci pensa Google.

Se c’è qualcosa che a Apple è riuscita meglio di altre è iMeassage, il servizio di messaggistica istantanea solo per device della mela morsicata, che mette gli utenti in contatto molto velocemente e si utilizzata con la stessa semplicità degli SMS. Forse non sono molti a sapere che esiste un nuovo protocollo che, anche su Android, è pronto a portare i vecchi messaggi di testo a un livello successivo: si tratta dell’RCS (Rich Communication Services) e può offrire qualcosa di molto simile a iMessage anche sui device del robottino verde.

Nonostante se ne parli da più di un anno, i gestori telefonici – che avrebbero avuto l’incarico d’implementare e mettere a disposizione dei clienti il nuovo protocollo –  hanno continuato a rimandare e tardare. Per questa ragione, Google ha preso in mano la situazione occupandosi direttamente di rendere disponibile il protocollo RCS su tutti gli smartphone Android, con un rollout graduale che partirà da fine mese in Inghilterra e Francia.

RCS: vantaggi e limiti

Con il nuovo protocollo, l’applicazione Messaggi offerta direttamente da Big G consentirà di utilizzare un servizio molto simile agli altri di messaggistica istantanea e ben lontano dai classici SMS: trasmissione tramite traffico dati, notifiche di lettura, status “sta scrivendo/digitando”,  possibilità di aggiungere allegati di vario genere e chat in tempo reale. Anzi, Google definisce quanto offerto dal protocollo RCS “Chat“, ritenendolo evidentemente un nome che – non solo è più immediato – ma rende anche più facile la comprensione delle novità. Naturalmente, non ci saranno limiti di compatibilità legati al modello dello smartphone: basta che sia Android e che supporti il nuovo standard di comunicazione.

La piattaforma di messaggistica istantanea che Big G sta realizzando ha però ancora qualche limite:

  • non è possibile sapere in tempo reale chi è abilitato al servizio consultando la propria lista contatti: dunque, quando inviamo un messaggio sfruttando il nuovo protocollo, verrà effettuata una verifica istantanea per stabilire se il numero di telefono supporta “Chat” oppure no. Questo accadrà perché non ci sarà un unico enorme database di tutti gli utenti abilitati al servizio e – soprattutto – l’attivazione non sarà automatica (come su iMessage),  ma verrà chiesta esplicita autorizzazione al proprietario dello smartphone;
  • la piattaforma di messaggistica sarà strettamente legata al numero di cellulare dell’utilizzatore, dunque non sarà possibile configurarlo contemporaneamente su più device (proprio come accade per WhatsApp), ma si potrà comunque sfruttare la classica “versione Web”;
  • il limite attuale più grande dell’implementazione del protocollo RCS è che i messaggi scambiati non sono ancora coperti da crittografica end-to-end, anche se Google ha confermato ai colleghi di The Verge di essere a lavoro per implementarla il prima possibile. Queste le parole di Sanaz Ahari, product manager director di Android Messages:
Crediamo fondamentalmente che la comunicazione, in particolare quella attraverso i messaggi, sia altamente personale e che gli utenti abbiano il diritto alla privacy per le loro comunicazioni. Ci stiamo impegnando molto per trovare una soluzione per i nostri utenti.
Come anticipato, il rollout partirà a fine mese e coinvolgerà inziailmente solo Francia e Inghilterrà, ma Big G ha confermato di essere intenzionata a portare il protocollo RCS su tutti gli smartphone Android compatibili a livello globale: molte delle zone saranno coperte entro la fine dell’anno.
Fonte: The Verge

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