Gli operatori riluttanti ad adottare cellulari Bluetooth

Il Bluetooth sarà una delle novità
più importanti del futuro prossimo della comunicazione mobile. Alcuni
cellulari Bluetooth sono già sul mercato, altri seguiranno a breve. Eppure molti
operatori sono scettici nel mettere cellulari Bluetooth tra quelli a disposizione
della propria clientela. In tal modo, molti degli sforzi sostenuti dai costruttori
per pubblicizzare la tecnologia, vengono resi inutili dall’atteggiamento dei
gestori.

In particolare negli USA, dove
la vendita dei cellulari è legata a doppio filo alla loro adozione da parte
dell’operatore, solo l’ Alltel Phone si è dichiarata disposta a commercializzare
un cellulare Bluetooth. Verizon Wireless, Sprint PCS e AT&T Wireless, hanno
tutte affermato che il Bluetooth è certamente nei loro progetti, ma non in quelli
a breve termine. Secondo alcuni addetti ai lavori, è tipico degli operatori
mobili essere scettici nei confronti delle nuove tecnologie. Ma gli operatori
rispondono che non è meno vero che in altre tecnologie, visto che chi fornisce
un servizio vuole sempre che questo sia il più efficace possibile per i propri
utenti.

Secondo Ericsson, il problema maggiore
è il prezzo. Tutti gli esperti, hanno da anni affermato, che il mercato di massa
dei dispositivi Bluetooth partirà quando i chip costeranno 5 dollari l’uno.
Attualmente il prezzo di un singolo chip raggiunge cinque o sei volte quella
cifra. La difficoltà nel calo di prezzo dei chip è anche dovuta al fatto che
i produttori implementano il processore su di una memoria flash, molto più costosa
di una ROM. Molti produttori ritengono, infatti, che la memoria ROM non sia
abbastanza stabile e che ci vorrà circa un anno affinché la si inizi ad utilizzare
per produrre dispositivi Bluetooth.

Ci sono alcune misure che possono,
però, far calare rapidamente i costi di produzione. Ericsson, ad esempio, ha
sviluppato un particolare chip ad entrata singola, che farà risparmiare molti
soldi nella sua implementazione. Per la metà del prossimo anno, Ericsson, metterà
a disposizione delle aziende tale progetto. Inoltre, un punto importante da
mettere in evidenza, è che le trasmissioni Bluetooth sono completamente gratuite,
visto che funzionano sulla frequenza libera di 2.4 Ghz.

A meno che i consumatori non utilizzino
i propri terminali per navigare in rete tramite un modem Bluetooth, difficilmente
gli operatori avranno benefici dall’utilizzo della nuova tecnologia. La domanda
che si pongono molti operatori è la seguente: il Bluetooth rende i terminali
molto più cari e non apporta alcun guadagno alle nostre casse, perché adottarlo?
Per questo motivo i membri del SIG (Special Interest Group), il consorzio che
si occupa dello sviluppo del Bluetooth, stanno cercando di coinvolgere gli operatori
nelle future versioni del sistema.

I costruttori riportano che gli
operatori stanno richiedendo innumerevoli aggiunte allo standard, alcune ai
limiti del praticabile. Una delle aggiunte richieste era la possibilità di trasmettere
dati tramite WAN (Wide Area Network), ovvero mettere in comunicazione dispositivi
Bluetooth a grande distanza tramite una rete Bluetooth speciale controllata
dall’operatore. Ovviamente le richieste degli operatori stanno complicando non
poco la vita dello standard iniziale. Ma per ora i costruttori devono fare buon
viso a cattivo gioco e cercare di accontentare il più possibile i gestori.

In realtà, tutti sanno che il Bluetooth
potrebbe addirittura competere con gli operatori, in particolar modo con quelli
3G. Questo è basato sull’idea che sia possibile creare delle reti locali Bluetooth
per permettere agli utenti di effettuare anche chiamate voce, oltre che dati,
senza passare dalla rete dell’operatore. È ovvio che gli operatori siano fortemente
contrari alla posa di reti Bluetooth non di loro proprietà. In realtà, potrebbe
essere possibile mettere in collegamento un terminale mobile Bluetooth, tramite
una serie di ricevitori, ad un telefono fisso compatibile, od ad una centrale
telefonica, e da lì smistare la chiamata verso il numero richiesto. Non si conoscono
però né i limiti di tale soluzione, nè la fattibilità, nè i costi.

Nicholas Negroponte, guru dei New
Media e fondatore del Media Lab dell’MIT, crede, scherzosamente, che se gli
operatori fiutassero un simile pericolo, non ci penserebbero due volte a cancellare
la banda a 2.4 Ghz. Negroponte conclude affermando: ‘Se fossi un operatore mobile,
ed avessi paura del Bluetooth, comprerei un milione di forni a microonde, che
utilizzano la banda a 2.4 Ghz, e li metterei in funzione contemporaneamente.
In tal modo sfido chiunque a trasmettere anche un solo squillo’.

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