In questi giorni ha fatto scalpore la notizia di un importante data breach a quattro hotel dai quali un cybercriminali ha rubato i dati personali degli ospiti, mettendo in vendita scansioni in alta definizione dei loro documenti di identità. L’annuncio è stato fatto da CERT-AgID, l’Agenzia per l’Italia in digitale.
Si tratta di un terribile evento che ha gettato dubbi sulla sicurezza e protezione delle informazioni sensibili degli utenti all’interno dei sistemi di archiviazione delle strutture ricettive. Davvero basta un hacker ben dotato per violarli e così impossessarsi di tutti quei dati che, al contrario, dovrebbero essere al sicuro?
Ciò che aumenta la preoccupazione è la recente ricerca di Viking Cloud, azienda impegnata in sicurezza informatica e privacy. Secondo l’ultimo rapporto, si prevede un aumento del 66% di attacchi a hotel e strutture ricettive con relativo furto dei dati personali conservati dei loro ospiti. Nel rapporto si legge:
Con gli ospiti che si registrano per la stagione di punta del 2025, gli hotel hanno nuovamente attirato l’attenzione dei criminali informatici. Ma questa volta, arrivano armati di intelligenza artificiale, lanciando attacchi più rapidi e sofisticati che molti team interni non sono preparati a gestire. Infatti, il 48% dei responsabili IT e della sicurezza informatica degli hotel ammette di non avere fiducia nella capacità del proprio personale di rilevare o rispondere a minacce basate sull’intelligenza artificiale come i deepfake.
Come proteggere i dati personali quando soggiorni in hotel
La domanda più che plausibile di moltissimi utenti oggi è: come proteggo i miei dati personali quando soggiorno in un hotel? Sicurezza e privacy in certe situazioni sono responsabilità delle strutture ricettive, ma come utenti possiamo fare molto per proteggerti ed essere avvisati per tempo di un eventuale data breach che coinvolge le nostre informazioni sensibili.
Matas Cenys, senior product owner di Saily, ai colleghi del Corriere della Sera ha spiegato: “Nella camera d’albergo, gli hacker possono sfruttare le vulnerabilità delle reti e dei dispositivi condivisi per entrare in possesso di dati personali. I viaggiatori devono prestare molta attenzione alla sicurezza digitale, soprattutto quando si connettono a reti sconosciute all’estero“.
Quindi un modo per mettersi al sicuro da questi attacchi diretti è installare e tenere attiva una buona VPN quando ci si connette a reti WiFi pubbliche o gratuite. In questo modo si ottiene un tunnel criptato che incanala tutte le informazioni potenzialmente interessanti per i criminali del web criptandole e rendendole anonime al 100%.
Inoltre, è fondamentale oggigiorno avere a disposizione un servizio che analizzi e scansioni il Dark Web in cerca di una possibile fuga dei tuoi dati personali, magari trafugati a seguito di una violazione all’hotel in cui hai soggiornato qualche settimana prima.