Carte di pagamento clonate in vendita: ecco il listino sul Dark Web

Che fine fanno le carte di pagamento clonate dai cybercriminali? Si trovano in vendita sul Dark Web e oggi conosciamo anche il listino prezzi.
Carte di pagamento clonate in vendita: ecco il listino sul Dark Web

Purtroppo il fenomeno delle carte di pagamento clonate o hackerate è in costante aumento. Molti si chiedo che fine facciano tutte quelle che sono state violate dai cybercriminali. Semplicemente si trovano in vendita sul Dark Web e oggi abbiamo anche il loro listino prezzi. Infatti, grazie agli esperti di NordVPN, uno dei maggiori fornitori di soluzioni per la sicurezza internet, è stato esaminato un database con all’interno tutte le informazioni di 4.478.908 carte di pagamento. I dati forniscono non solo il prezzo di vendita, ma anche la tipologia, l’eventuale banca che le ha emesse e la loro rimborsabilità. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

Carte di pagamento hackerate: il dato dell’Italia è preoccupante

Stando ai dati pubblicati da NordVPN, la situazione del nostro Paese è preoccupante. Infatti, su 4.478.908, 82.000 circa sono carte di pagamento italiane. Il prezzo medio di vendita sul Dark Web si aggira intorno ai 14,11 euro l’una, una fascia abbastanza alta se si pensa che, a livello globale, il costo in media è di 8,50 euro. Ecco cosa hanno dichiarato gli esperti di NordVPN:

L’Italia rimane un bersaglio gettonato per i criminali per via della sua popolazione numerosa e per l’elevato livello di qualità della vita. Ma le perdite subite dagli italiani stanno diminuendo di anno in anno grazie all’UCAMP (L’Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento) e al suo obiettivo di elaborare un nuovo standard di sicurezza migliorato per le banche di tutto il Paese.

Per lo meno uno spiraglio di luce c’è. Tuttavia questo fenomeno è in costante crescita con gli Stati Uniti al primo posto contando 1.561.739 carte di pagamento hackerate. Ma come fanno i cybercriminali a clonarle? A questa domanda ha risposto Marijus Briedis, CTO di NordVPN:

I criminali cercano di indovinare il numero della carta e il CVV. Le prime 6-8 cifre rappresentano il numero ID dell’emittente della carta. Pertanto, agli hacker restano 7-9 numeri da indovinare, dal momento che la 16° cifra è un codice di controllo utilizzato esclusivamente per determinare se sono stati commessi errori durante l’inserimento del numero.

L’Italia è un esempio di sicurezza

Come proteggere le proprie carte di pagamento dalle mani dei cybercriminali? L’unico modo è controllare costantemente i movimenti per individuare quei pagamenti non autorizzati che possono quindi destare sospetti. Inoltre, è indispensabile scegliere la banca giusta in base alle misure di sicurezza che offre. E, secondo Briedis, l’Italia è un esempio:

L’esempio italiano mostra che adeguate misure di sicurezza da parte delle banche possono aiutare gli utenti a rimanere più al sicuro. Le banche possono utilizzare strumenti come il rilevamento delle frodi per tracciare i tentativi di pagamento ed eliminare gli attacchi fraudolenti. Sistemi di password più forti sono anche un enorme passo avanti per prevenire le frodi con le carte, ma per fortuna l’autenticazione a più fattori sta diventando lo standard minimo. Pertanto, se la vostra banca non lo offre già, vi consigliamo di richiederlo o di valutare la possibilità di cambiare banca.

Fonte: NordVPN

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