Bonus Elettrodomestici 2025: come ottenere il contributo e chi ne beneficia

Scopri come richiedere il Bonus Elettrodomestici 2025: voucher fino al 30 percento, limiti per ISEE, modalità su app IO, gestione PagoPA e verifiche Invitalia.
Bonus Elettrodomestici 2025: come ottenere il contributo e chi ne beneficia

A partire dal 18 novembre 2025, alle 7:00 del mattino, i cittadini italiani avranno la possibilità di accedere a una nuova e attesa misura di sostegno, pensata per incentivare la sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con modelli più performanti dal punto di vista del risparmio energetico. Il Bonus Elettrodomestici 2025 si presenta come un intervento dal forte impatto sociale e ambientale, grazie a un plafond complessivo di 48,1 milioni di euro e a un meccanismo di erogazione snello e trasparente.

L’iniziativa, strutturata per favorire la diffusione di apparecchi a basso consumo, mette a disposizione dei nuclei familiari voucher fino a 100 euro, con un incremento a 200 euro riservato alle famiglie con un ISEE 25000 o inferiore. Il contributo, tuttavia, copre fino al 30 percento del prezzo d’acquisto, rendendo l’incentivo particolarmente interessante per chi intende investire in prodotti di fascia medio-alta e garantendo una reale accessibilità anche ai nuclei meno abbienti. È importante sottolineare che le richieste verranno processate secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino all’esaurimento delle risorse disponibili: una dinamica che potrebbe portare a una rapida saturazione dei fondi, soprattutto nei primi giorni di apertura della piattaforma.

La gestione operativa della misura è affidata a due attori pubblici di rilievo. Il portale di invio delle domande sarà curato da PagoPA, che metterà a disposizione una piattaforma digitale accessibile sia tramite il sito istituzionale sia attraverso l’app IO. Parallelamente, Invitalia si occuperà delle verifiche e delle istruttorie sulle domande presentate, garantendo la correttezza delle procedure su mandato del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). L’accesso al sistema sarà consentito esclusivamente mediante credenziali SPID o Carta d’Identità Elettronica, un requisito che mira a rafforzare la sicurezza delle transazioni ma che, al contempo, potrebbe rappresentare un ostacolo per chi ha poca dimestichezza con le tecnologie digitali.

Dal punto di vista pratico, il funzionamento della misura è lineare: una volta ottenuta l’approvazione della domanda, il cittadino riceverà un voucher da presentare direttamente al rivenditore, il quale applicherà lo sconto in fattura. Tuttavia, il regolamento impone criteri rigorosi: ogni famiglia potrà beneficiare del bonus per un solo elettrodomestico; il prodotto dovrà essere stato fabbricato nell’Unione Europea, appartenere alle categorie ammesse e rispettare precisi standard di efficienza energetica (lavatrici in classe A, lavastoviglie almeno in classe C, frigoriferi in classe D, piani cottura conformi al regolamento UE 2019/2016).

L’obbligo di produzione europea è un elemento che suscita dibattito: da un lato, si favorisce la tutela dei produttori locali e si incentiva il mercato interno, dall’altro si rischia di escludere una parte significativa dell’offerta internazionale, con possibili ripercussioni sui prezzi e sulla disponibilità dei prodotti. Anche la dotazione finanziaria limitata rappresenta una criticità, poiché potrebbe penalizzare chi non riuscirà a inoltrare la domanda nelle primissime fasi.

Le associazioni dei consumatori accolgono il bonus come uno strumento di democratizzazione dell’efficienza energetica, in grado di ridurre le spese in bolletta e di abbattere l’impatto ambientale domestico. Diversamente, i rivenditori e i piccoli produttori, pur apprezzando la valorizzazione dei prodotti UE, evidenziano le difficoltà operative: l’aggiornamento dei listini, la formazione del personale sulla gestione dei voucher e l’integrazione dei sistemi di pagamento con PagoPA rappresentano sfide non trascurabili, soprattutto per le realtà di dimensioni ridotte.

Un ulteriore punto critico riguarda l’accessibilità digitale: l’obbligatorietà di SPID o CIE rischia di escludere le fasce di popolazione meno digitalizzate. Per ovviare a questo limite, sarebbe auspicabile la creazione di sportelli di supporto presso i comuni o direttamente presso i rivenditori, così da accompagnare i cittadini più vulnerabili nella compilazione delle richieste e favorire una partecipazione più ampia e inclusiva.

Dal punto di vista ambientale, il Bonus Elettrodomestici 2025 si propone di accelerare la transizione verso abitazioni più sostenibili, promuovendo la sostituzione degli apparecchi meno efficienti e il corretto smaltimento dei vecchi dispositivi. Le verifiche affidate a Invitalia garantiranno la trasparenza e la regolarità delle operazioni, anche se ciò richiederà controlli puntuali sulla provenienza e sulle caratteristiche tecniche dei prodotti.

Per cogliere appieno questa opportunità, è consigliabile muoversi per tempo: verificare e attivare le credenziali SPID o CIE, consultare il proprio ISEE 25000 per valutare l’accesso al voucher maggiorato, e controllare l’elenco degli elettrodomestici ammessi pubblicato dal Mimit. Una pianificazione attenta e tempestiva permetterà di sfruttare al meglio le risorse disponibili e di contribuire attivamente alla diffusione del risparmio energetico nelle case italiane.

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