Tim firma l'accordo per l'acquisto di Blu

Dopo il via libera della Commissione
Europea, si affrettano i tempi della dismissione del quarto operatore Blu. Tim
ha, infatti, già firmato l’accordo preliminare con gli azionisti di Blu per
l’acquisto del 100% delle azioni della società. Come risaputo fin dal 19 maggio,
data di approvazione del piano di acquisto da parte del Ministero delle Comunicazioni,
la procedura verrà ritenuta valevole solo previa scissione di alcune parti dell’azienda
con conseguente acquisizione delle stesse da parte degli altri operatori mobili
interessati.

In particolare, perché Tim possa
acquisire il 100% delle azioni di Blu, si dovrà assistere all’acquisto di una
parte delle stazioni radio da parte di Vodafone Omnitel, della maggioranza dei
siti radio base da parte di H3G e dell’acquisizione di clienti, marchio ed una
parte della rete mobile da parte di Wind. Le attuali frequenze DCS-1800 detenute
da Blu verranno restituite al Ministero delle Comunicazioni che provvederà a
riassegnarle in parti eguali ai tre operatori GSM rimasti, con 5 Mhz a testa.

Tim acquisterà Blu pagando una
quota di 18 milioni di Euro, comunque minima rispetto alla situazione patrimoniale
dell’azienda. Le condizioni preliminari del piano di acquisto comprendono la
dismissione verso tutti e quattro gli operatori interessati, l’assegnazione
senza oneri per Tim dei 5 Mhz di spettro aggiuntivi, l’assenza di decisioni
di qualsiasi Autorità che ostino al legittimo trasferimento del 100% delle azioni
e il prezzo minimo di acquisto di 18 milioni di Euro. Entro la fine del mese
di settembre verrà concluso definitivamente l’acquisto e Blu cesserà di esistere
come azienda a se stante.

Una volta completata l’operazione
di dismissione, le parti rimanenti di Blu verranno inglobate in Tim, ovvero
circa 830 siti, 1400 stazioni radio base, i sistemi informativi sviluppati,
il call center di Calenzano (Fi) e circa 700 degli attuali dipendenti. Ad ogni
modo l’intera operazione garantirà il mantenimento degli attuali livelli occupazionali
con la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro. Si conclude quindi, come
al solito durante il mese di agosto, sempre cruciale per il settore delle telecomunicazioni
italiano, la vicenda Blu, che ha visto per oltre un anno i vertici dell’azienda
cercare inutilmente un unico compratore, per poi ritrovarsi divisi tra quelli
che, fino a ieri, erano i propri concorrenti.

Con la scomparsa di Blu viene a
mancare il quarto operatore GSM italiano, lasciando anche molti dubbi sulla
effettiva capacità di affermarsi per altri operatori che non siano i tre già
radicati sul territorio. La sola H3G potrebbe prendere il posto di quarto operatore
mobile e potrebbe essere anche l’ultimo, quanto meno con una rete propria, a
presentarsi sul mercato italiano, viste le note vicissitudini dell’altro operatore
vincitore di licenza UMTS, IPSE 2000. Con la scomparsa di Blu cade anche l’obbligo
di avere 5 operatori UMTS, uno in più di quelli GSM, per cui se Telefonica e
Sonera dovessero decidere di abbandonare il mercato italiano, la società scomparirebbe
senza vedere riassegnata la licenza ad alcun altro gestore, lasciando di fatto
in Italia la presenza di quattro operatori mobili, senza contare naturalmente
la possibilità che nascano in futuro degli operatori virtuali UMTS.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti