Telegram accelera sulla crittografia peer-to-peer

Dopo l'exploit di WhatsApp, Telegram vuole mettersi al passo con il diretto concorrente.

La nota applicazione di instant messaging Telegram potrebbe presto incrementare il livello di sicurezza delle proprie conversazioni, ristabilendo le dovute distanze con WhatsApp. Pavel Durov già lo scorso mese di ottobre, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Twitter, aveva detto che i vertici della società stavano lavorando su un tipo di crittografia peer-to-peer, ancora più sicura della end-to-end da diverso tempo in uso da Telegram, e recentemente introdotta proprio da WhatsApp.

Pavel Durov parla della crittografia Peer-to-peer
Già a ottobre Pavel Durov parlava di crittografia Peer-to-peer

Le ultime indiscrezioni danno la lavorazione in fase avanzata, proprio per non perdere terreno con WhatsApp. Si tratterebbe comunque di un tipo di crittografia avanzata introdotta per la prima volta da Napster e successivamente adottata anche da BitTorrent. Il concetto che sta alla base è quello di trasformare ogni singolo dispositivo in un server locale, il quale distribuisce i messaggi ai destinatari nelle proprie vicinanze. Ogni smartphone e PC, quindi, diventa un nodo di trasmissione sicuro, in quanto non può leggere i messaggi poiché non dispone della chiave crittografica, in possesso dal solo destinatario.

Alcune righe di codice scovate all’interno dell’ultima versione Android di Telegram svelerebbero inoltre un sistema che consentirebbe di condividere la propria posizione utilizzando i bot, oltre al proprio numero di telefono. Allo stato attuale si tratta comunque soltanto di rumors e indiscrezioni, quindi potrebbero volerci ancora dei mesi prima che Telegram possa introdurre il nuovo sistema di sicurezza. Staremo a vedere.

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