SunnyBag: lo zaino con il pannello solare

SunnyBag è uno zaino che può ricaricare smartphone e tablet grazie ad un pannello solare incluso nella parte anteriore: la carica è garantita.
SunnyBag: lo zaino con il pannello solare

Zaino sulle spalle, vento tra i capelli, smartphone per ogni evenienza, voglia nelle gambe e si parte. Direzione? Libertà. Motivo? Libertà. Ma proprio per questo motivo una cosa non ci si può permettere: che lo smartphone ad un certo punto ci abbandoni. No, per carità, niente mail di lavoro e pure Facebook può stare a riposo, ma avere lo smartphone in piena efficienza male non fa quando ci si avventura in una bella camminata.

Lo zaino SunnyBag (in offerta a 84,14 euro) nasce proprio con questa finalità: non lasciarci mai… a piedi.

SunnyBag: lo zaino con il pannello solare

SunnyBag è uno zaino capiente, elegante e comodo, sulla cui superficie posteriore si cela un valore aggiuntivo: un piccolo pannello solare.

SunnyBag, lo zaino con il pannello solare

L’azienda promette che si tratta “delle più forti cellule solari sul mercato" (parole un po’ troppo altisonanti), con capacità di 7 Watt e 22,4% di efficienza. Secondo le promesse dell’azienda (che ovviamente lasciano il tempo che trovano) ci si può ricaricare uno smartphone in 2 ore circa.

Non possiamo certificare questi numeri, né vogliamo fidarci fino in fondo, ma resta la bontà di un’idea utile: uno zaino che consente di ricaricare lo smartphone con il solo aiuto del sole, sfruttando un’energia senza fine e potendo fare tutto ciò senza pensarci minimamente. Dentro il SunnyBag ci sta un laptop da 17 pollici, ci sta lo smartphone, ci stanno i beni di prima necessità da portare appresso e ci sta un cavetto per tenere lo smartphone connesso alla ricarica.

Robusto, resistente all’acqua e include un paragioggia“. Ha una capacità di 20 litri e pesa poco più di 1Kg. Due le porte USB disponibili per il collegamento (due, quindi, i device caricabili in parallelo). Se ci si aggiunge che è scontato del 15% su Amazon, ecco una buona occasione per poi mettersi in marcia. A questo punto il caricabatterie di riserva (il cui peso non è mai da sottovalutare) può anche venir meno, purché a venir meno non sia un bel sole, un buon vento tra i capelli e l’indispensabile voglia nelle gambe.

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