Solo su Spotify: arriva la Prompted Playlist che legge la tua mente

Spotify inizia a sperimentare le Prompted Playlist: gli utenti scrivono indicazioni specifiche e l’algoritmo genera playlist personalizzate.
Solo su Spotify: arriva la Prompted Playlist che legge la tua mente

Ascoltando​‍​‌‍​‍‌ musica in streaming può capitare che l’algoritmo non interpreti bene i gusti degli utenti ed anche Spotify ha commesso i suoi errori, piazzando brani in coda che evidentemente non c’entravano nulla con i precedenti.

Per fortuna sono già diversi gli strumenti con cui Spotify dà modo di rimettere le cose a posto, come escludere determinati brani dalle tracce che si vorrebbero nelle proprie playlist.

Come funzionano le Prompted Playlist su Spotify

Necessitando di un intervento manuale diretto, è logico che possa volerci diverso tempo prima che una playlist rispecchi esattamente le intenzioni di chi ascolta. Per questo motivo Spotify ha deciso di testare una nuova funzione pensata per dare agli utenti molto più controllo.

La novità si chiama Prompted Playlists e prevede un modo diverso di interagire con l’app: invece di lasciar fare tutto al solito algoritmo, si può scrivere un messaggio che spieghi esattamente ciò che si vorrebbe ascoltare. Da quel momento sarà Spotify a lavorare sulla base di quella richiesta, agendo molto più fedelmente rispetto a quanto visto (anzi, sentito) finora.

Spotify playlist AI

A differenza della funzione AI Playlist già esistente su Spotify, con le Prompted Playlist non si è limitati ad una richiesta molto generica o alla creazione di una piccola playlist. Si può chiedere qualsiasi cosa: le colonne sonore dei film dell’anno, le musiche delle serie più discusse o le canzoni più intimiste del proprio artista preferito. La richiesta può essere aggiornata in qualsiasi momento e la playlist cambierà conseguentemente.

In più c’è anche la possibilità di tenere la playlist sempre aggiornata. Basta scegliere se aggiornarla ogni giorno oppure ogni settimana e Spotify sostituirà automaticamente i brani con quelli che più rispecchiano la nostra richiesta.

Presto disponibile anche in Italia

Per adesso la funzione è disponibile solo in beta e in inglese. Spotify ha confermato che i primi fortunati a poterla provare sono gli abbonati Premium della Nuova Zelanda, già da ieri 11 dicembre: la funzione arriverà anche altrove, ma bisognerà aspettare un po’.

Fonte: Spotify

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