Sony venderà a Murata l’unità che produce batterie

Il valore dell’operazione – che si concluderà a marzo 2017 – non è stato ancora svelato.

Sony ha deciso di vendere la sua unità produttiva che si occupa di batterie a Murata. L’operazione – il cui valore totale non è stato ancora comunicato – non può dirsi ancora conclusa; la firma definitiva verrà apposta sui contratti per la metà di ottobre, mentre il completamento del trasferimento avverrà entro marzo 2017. Per il momento Sony ha stretto solo un memorandum di intesa, cioè un pre-accordo con la società interessata all'acquisto della sua business unit.

Sony
Sony

Forse a molti non è nota, ma Murata è una grande multinazionale con sede a Kyoto che si occupa di elettronica a tutti i livelli (soluzioni high-tech e componentistica) e in tantissimi campi applicativi, come ad esempio la domotica, la produzione di energia, la salute, l'industria automobilistica, i device mobili, le comunicazioni wireless, ecc.

Murata - quartier generale
Murata – quartier generale

Il trasferimento a Murata riguarderà diverse componenti aziendali. Innanzitutto la Sony Energy Device Corporation, ossia l'azienda del gruppo Sony che si occupa appunto dei dispositivi energetici; nello specifico la sua sede principale in Giappone e altri stabilimenti situati in Cina e a Singapore. A questo vanno aggiunti poi anche altri asset, come i centri di ricerca e sviluppo, situati in Giappone e in altre parti del mondo, e tutte le risorse umane assegnate appunto a questa business unit. Dall'operazione rimarranno esclusi comunque diversi prodotti a marchio Sony, come le batterie USB (i cosidetti power bank), le pile alcaline, le batterie a forma di bottone (quelle dedicate soprattutto agli orologi), i proiettori portatili e altro ancora.

La vendita della divisione batterie non appare del tutto ingiustificata alla luce delle recenti performance. Questa business unit di Sony non ha fatto registrare grossi incassi ultimamente. Anzi. Nell'ultimo trimestre Sony è stata persino costretta a svalutare l'azienda per 30,6 miliardi di yen, ossia circa 260 milioni euro al cambio attuale. Questa cessione potrebbe costare anche una ulteriore perdita, ma questo sembra non preoccupare più di tanto il colosso giapponese. In altre parole l’operazione indica che per Sony conviene vendere subito questa maxi branca della corporation, piuttosto che continuare a registrare ingenti perdite per i prossimi trimestri, se non per i prossimi anni.
Per leggere il comunicato stampa riguardo l’operazione diramato da Murata potete cliccare qui.

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