Forse gli utenti più arguti lo
 avranno già notato, ma il sito ufficiale della nuova joint venture è Sonyericssonmobile.com,
 invece che il più corto Sonyericsson.com.
 Il perché di tale scelta è presto detto. Le due aziende dopo aver annunciato
 la joint venture, non hanno registrato il dominio, così qualcuno lo ha fatto
 al posto loro, registrando il nome più ovvio ed approfittando della loro lentezza.
Adesso, ovviamente, Sony Ericsson
 ha fatto richiesta per avere il dominio col proprio nome, anche se, nel frattempo,
 ad utilizzarlo è un’altra società. La miopia dei dirigenti nippo svedesi è costata
 una causa civile ed una perdita di tempo e di accessi non indifferente.
Non è la prima volta che accade
 una cosa del genere, anche se il nuovo regolamento di Internet vieta il ripetersi
 di ciò che accadeva un tempo, con diverse società che vivevano esclusivamente
 registrando domini con nomi di personaggi famosi o società internazionali per
 poi rivenderli a peso d’oro.
Tutto sommato si tratta di un male
 minore rispetto a quello che ha colpito la neonata mm02, che ha scoperto solo
 dopo aver deciso il nome definitivo, che esisteva il sito Internet di un centro
 commerciale londinese con la stessa denominazione. In questo caso nessuna autorità
 può dare l’URL ad mm02, visto che il nome era già in uso da altra società. Classico
 è l’esempio di Giorgio Armani, che ha dovuto rinunciare all’URL Armani.it, già
 registrato dal Sig. A. R. Mani, titolare di un omonimo timbrificio di Treviglio,
 in provincia di Bergamo.