Come scoprire nuova musica e playlist personalizzate con l’Intelligenza Artificiale

Playlist personalizzate tramite intelligenza artificiale per un ascolto musicale sempre più mirato a contesto, umore e preferenze, il tutto senza necessità di ricerca manuale.
Come scoprire nuova musica e playlist personalizzate con l’Intelligenza Artificiale

Prima dell’avvento dell’intelligenza artificiale, la ricerca della musica da ascoltare implicava spesso uno scorrimento infinito tra brani e generi, nel tentativo di costruire la propria playlist digitale ideale, da ascoltare ogni volta che lo si desiderava. Sebbene tale approccio sia ancora possibile, non rappresenta più l’unica soluzione. L’intelligenza artificiale ha infatti snellito notevolmente questi processi, offrendo modalità alternative e interessanti per esplorare nuovi contenuti, andare oltre le ricerche abituali e ricevere suggerimenti musicali in linea con l’umore del momento o le preferenze di un determinato periodo.

Questa evoluzione non è solo una possibilità teorica, ma una realtà concreta ed esistono oggi numerosi strumenti basati su intelligenza artificiale in grado di generare playlist personalizzate e facilitare la scoperta di musica nuova e alternativa, con un livello di rapidità e interattività tra ricerca e ascolto senza precedenti.

I suggerimenti  AI per ascoltare la musica giusta

L’intelligenza artificiale è ormai presente in moltissime piattaforme, e quelle dedicate allo streaming musicale non fanno eccezione. Oggi, molte delle applicazioni più famose come Spotify, YouTube Music, Amazon Music, Apple Music e altre integrano l’IA nei propri motori di ricerca e nei sistemi di raccomandazione. Questo consente di ricevere, continuamente, un supporto intelligente nella fruizione dei contenuti musicali, personalizzando l’esperienza sulla propria piattaforma preferita.

I suggerimenti  AI per ascoltare la musica giusta

Oltre all’uso integrato, esistono strumenti progettati specificamente per creare playlist personalizzate e facilitare la scoperta di nuovi brani in modo rapido.Prima di analizzare questi strumenti, è essenziale ricordare che l’intelligenza artificiale funziona al meglio quando viene “addestrata” in modo corretto tramite una serie di preferenze, esplicite o implicite, di ciascun utente. Ciò significa che ogni interazione, come mettere un brano tra i preferiti, saltarlo, salvarlo o ascoltarlo solo parzialmente, fornisce dati utili all’IA per affinare i suggerimenti musicali e generare playlist sempre più coerenti con i gusti personali. Sebbene esistano varie modalità di interazione con l’AI che permettono di ottenere playlist personalizzate, in certi casi si può iniziare anche attraverso l’uso di prompt. Questo approccio rappresenta un modo del tutto diverso di comunicare e, in un certo senso, di “addestrare” l’intelligenza artificiale.

Quanto detto è valido per molte delle principali piattaforme, ma è interessante osservare in dettaglio le opportunità offerte da ciascuna. Un ottimo punto di partenza è Spotify, una delle piattaforme di streaming più diffuse e apprezzate. Spotify ha introdotto funzionalità basate su intelligenza artificiale che, attualmente in fase beta o in distribuzione per gli utenti Premium a livello globale, consentono di ottenere personalizzazioni delle playlist ancora più rapide e precise.

Va tuttavia distinta l’intelligenza artificiale propriamente detta dagli algoritmi tradizionali che Spotify ha sempre utilizzato per proporre playlist personalizzate. Mentre questi ultimi si basano principalmente sulle abitudini di ascolto, le nuove funzioni AI permettono, dove disponibili, l’utilizzo di prompt in linguaggio naturale per generare rapidamente playlist in base a criteri specifici. Quando si digita un prompt nell’interfaccia della funzione AI Playlist, il sistema impiega l’elaborazione del linguaggio naturale per comprendere nel dettaglio la richiesta dell’utente.

Questa modalità rappresenta un significativo passo avanti, poiché consente di ottenere, in modo semplice e veloce, playlist adatte a momenti o contesti particolari, come ad esempio un allenamento, una pausa rilassante o l’ascolto di uno specifico genere musicale. L’interazione attraverso prompt testuali riduce la necessità di ricerche manuali, offrendo anche la possibilità di comunicare direttamente il proprio stato d’animo o l’esperienza che si desidera vivere attraverso la musica, ricevendo così tracce che rispecchiano perfettamente tali preferenze.

Soundiiz: l’AI che crea le playlist

Se piattaforme come Spotify hanno aperto le porte all’uso dell’intelligenza artificiale nel panorama musicale, esistono oggi anche soluzioni alternative che offrono un approccio ancora più versatile. Un esempio significativo è rappresentato da Soundiiz, uno strumento che mette a disposizione un generatore di playlist basato sull’intelligenza artificiale compatibile con i principali servizi di streaming musicale, tra cui Spotify, Apple Music, YouTube Music e molti altri.

Questo significa che, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata, è possibile sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale di Soundiiz per ottenere playlist personalizzate. Basta accedere a Soundiiz, indicare il servizio di destinazione desiderato, e la playlist generata dall’IA verrà trasferita direttamente su quella piattaforma, offrendo un’esperienza continua e senza interruzioni.

Soundiiz consente di procedere alla generazione delle playlist secondo diverse modalità. La modalità tag permette di selezionare tracce in base a generi musicali, stati d’animo o caratteristiche specifiche che si desidera includere nella propria selezione. In alternativa, è disponibile la modalità query, che funziona in modo simile al sistema di playlist AI di Spotify, dove basta inserire un prompt testuale e il sistema elabora una playlist coerente con la richiesta.

Come l’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di ascoltare musica

Per i dispositivi Apple, in particolare su iPhone, è possibile creare playlist personalizzate tramite l’app AI Playlist Maker: PlaylistAI, un vero e proprio generatore musicale basato sull’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, l’obiettivo è migliorare l’esperienza di ascolto attraverso diverse modalità di personalizzazione. Un vantaggio rilevante è la compatibilità con vari servizi di streaming come Spotify, Apple Music, Amazon Music e altri ancora.

Ad esempio, se si utilizza Spotify, PlaylistAI può accedere alla cronologia di ascolto del profilo in uso e generare playlist basate sui brani e sugli artisti preferiti. Ogni strumento di questo tipo offre modalità differenti per la creazione delle playlist, che possono includere l’uso di prompt testuali, l’analisi delle interazioni precedenti o la selezione esplicita di preferenze musicali.

In ogni caso, queste tecnologie rendono possibile ottenere playlist altamente personalizzate, non solo in base a generi musicali specifici, ma anche in relazione allo stato d’animo, alle emozioni o all’intento d’ascolto del momento. Questo approccio consente di velocizzare le ricerche, facilitare l’accesso a contenuti nuovi e scoprire brani o artisti che altrimenti non sarebbero stati presi in considerazione. Si tratta, a tutti gli effetti, di un cambiamento significativo rispetto al passato, che apre la strada a una fruizione musicale decisamente più dinamica, immediata e su misura.

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