Le cose vanno male e Motorola continua a licenziare

La casa americana Motorola sta
affrontando uno dei periodi peggiori della propria esistenza. L’anno 2001 può
tranquillamente definirsi come annus horribilis per tutti i settori di interesse
della compagnia. In particolar modo quello telefonico, sia nelle infrastrutture,
che nei terminali, sta vivendo una crisi che sembra infinita.

Le perdite dell’ultimo periodo,
fino al 30 settembre, ammontano a 1.4 miliardi di dollari. La risposta della
compagnia a tutto ciò è, ormai, la stessa dei mesi scorsi, ovvero il licenziamento
di altri dipendenti. Stavolta a perdere il proprio lavoro saranno circa 7.000
persone, che, unite alle 32.000 tagliate finora, fanno arrivare a 39.000 i tagli
al personale decisi da Motorola in quest’ultimo anno.

Nonstante la situazione sia molto
difficile si intravedono tuttavia dei timidi segnali di ripresa nel settore
dei terminali, in particolar modo, Motorola ha affermato di aver venduto ben
1.5 milioni di cellulari GPRS e di aver aumentato la propria percentuale di
mercato dal 16% al 18%.

Tutto questo non ha purtroppo impedito
un aumento delle perdite e la necessità di operare tagli. In particolar
modo, dopo i noti fatti dell’11 settembre, la situazione economica negli USA
non è certo delle migliori, ma si è assistito ad un aumento delle vendite di
nuovi cellulari, di circa il 30%, dovuto all’effetto psicologico post-attentato.

Con la diffusione del GPRS, in
Europa e negli Stati Uniti, Motorola spera di riportare in alto i propri utili
e di evitare ulteriori sacrifici della propria forza lavoro, duramente provata
dalla crisi.

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