I ricercatori della Purdue University hanno attualizzato un processo di riscaldamento che riesce a convertire gli avanzi da imballo (polistirolo in varie forme: antiurto, pannelli, trucioli ecc.) in anodi, come quelli presenti nelle normali batterie a base di carbonio. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Phys.org.
Oltre ad eliminare inutili sprechi, questa tecnica consente di realizzare batterie con processi di ricarica molto più veloci rispetto a quelle tradizionali. Gli anodi di carbonio sono inoltre spessi un decimo delle loro controparti attualmente disponibili in commercio e i campioni di laboratorio utilizzati per l’esperimento hanno una durata di 300 cicli di ricarica, senza che si verifichino perdite di capacità.
Il processo per passare da polistirolo a componenti per le batterie
Si tratta di un dato rispettabile, che non è però sufficiente a supportare un hardware destinato a essere usato in media 3 anni. La notizia positiva, però, è che il processo è semplice da implementare su larga scala, oltre che economico. Non è affatto impensabile che si possa presto acquistare uno smartphone a carica rapida, oltre che a riciclare i trucioli di polistirolo per contribuire a riutilizzarli all'interno delle nuove batterie.
A questo link è possibile guardare il video del processo di trasformazione.