Gli iPhone perdono valore molto più lentamente

Gli smartphone Android tendono a perdere valore con una velocità doppia rispetto agli omologhi smartphone Apple: i dati BankMyCell lo provano.
Gli iPhone perdono valore molto più lentamente

Lo sapevate già? Bene, ora avete anche numeri a sostegno delle vostre sensazioni. Asserire che uno smartphone Android perda valore molto più in fretta rispetto ad un iPhone è qualcosa di vero che, grazie alle rilevazioni comparate di BankMyCell, ora è anche possibile quantificare con buona approssimazione.

Apple e Android: cadute di prezzo a velocità differente

Nella fattispecie la perdita di valore di un dispositivo Android rispetto ad un omologo smartphone di Cupertino è praticamente doppia, scandendo quindi una differenza di marcia particolarmente accentuata. Chi è solito fare compravendita di smartphone senza passare per il nuovo o per acquisti in contratto, insomma, dovrà fare ben attenzione a queste stime perché dettano di fatto la perdita di valore relativa degli smartphone nei due mondi paralleli.

In media un iPhone perde il 23,45% di valore nel giro di un anno; la caduta passa al 45,46% nel secondo anno. Per contro uno smartphone Android tende a perdere il 48,65% nel corso del primo anno, aggravando la caduta al 79,66% nel giro dell’anno successivo. Le dinamiche che portano ad una differenza di questo tipo sono molte e si intrecciano in modalità di immissione sul mercato molto differenti tra Apple e il mondo Android.

Qualora Tizio e Caio acquistassero contemporaneamente un iPhone e un Samsung/Huawei di pari prezzo, insomma, si troverebbero nella situazione per cui lo smartphone di Tizio dopo due anni (ossia al termine di un ciclo tradizionale di vita del device) vale circa la metà, mentre quello di Caio vale soltanto un quinto del prezzo iniziale. Questa considerazione può essere ignorata da parte di chi solitamente porta a termine il ciclo di vita del proprio dispositivo, ma è invece estremamente importante per tutti coloro i quali cercano di avere in mano dispositivi sempre aggiornati giocando sul “trading" dell’usato.

Fonte: Cult of Mac

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