iPadOS: il cursore non è stato facile da creare

In una recente intervista a TechCruch, il supervisore di Apple Craig Federighi, spiega la creazione del nuovo cursore presente in iPadOS.

La creazione del nuovo cursore tanto apprezzato e richiesto dai fan negli anni, nel nuovo sistema operativo di iPadOS sembra non esser stato molto facile da realizzare. A dirlo è Craig Federighi, Supervisore Apple, all’interno di una nuova intervista realizzata dai colleghi oltreoceano di TechCrunch.

iPadOS: l’esperienza derivante dalla Apple TV

Il cursore di iPadOS prende spunto dalla meccanica di utilizzo che si ottiene con il cursore presente all’interno della navigazione del sistema di Apple TV. A tal proposito, Federighi spiega:

C’è stato un processo per capire esattamente come vari elementi avrebbero funzionato insieme. Sapevamo di volere un cursore molto incentrato sul tocco che non trasmettesse un livello di precisione non necessario. Ciò che volevamo ottenereun’esperienza simile a quella di Apple TV di cui potevamo approfittare in modo delizioso. Nella selezione di un testo, ad esempio, volevamo fornire un maggiore feedback all’utente.

Parte di ciò che amo così tanto di quello che è successo con iPadOS è il modo in cui abbiamo attinto da così tante fonti. L’esperienza deriva dal nostro lavoro su tvOS, dagli anni di lavoro sul Mac e dalle origini di iPhone X e iPad, creando qualcosa di nuovo che sembrasse davvero naturale per iPad.

Si è capito all’intervista dunque, che la nuova interfaccia di iPadOS ha preso spunto da quante più funzioni possibili all’interno dell’ecosistema Apple. L’approccio che si voleva ottenere era quello relativo alla simulazione del tocco di un dito per la maggior parte del tempo, ma con la precisione derivante tipica dell’uso di un Mac.

Quando stavamo pensando per la prima volta al cursore, ne avevamo bisogno per riflettere la naturale e semplice esperienza di utilizzo del dito quando non è necessaria un’alta precisione, come quando si accede a un’icona nella schermata principale, ma doveva anche ridimensionarsi in modo molto naturale in compiti di alta precisione come la modifica del testo.

Quindi abbiamo creato un cerchio che si trasforma elegantemente per svolgere il compito che l’utente vuole fare con l’iPad. Ad esempio, si trasforma in focus su un pulsante, oppure passa a un altro pulsante o si trasforma in qualcosa di più preciso con l’I-Beam […].

L’I-Bean corrisponde alla dimensione del testo che si sta modificando in un dato momento e all’inserimento del cursore stesso.

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Fonte: TechCrunch

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