Fra i sogni di Zuckerberg e la realtà ci sarebbe di mezzo l’FTC: la Federal Trade Commission sembra intenzionata a bloccare la fusione delle piattaforme di messaggistica istantanea Messenger, WhatsApp e Instagram (Direct), tutte di proprietà di Facebook.
Facebook: l’FTC vuole vederci chiaro
Non è di certo la prima volta che Zuckerberg deve avere a che fare con l’FTC. In particolare, i casi in cui la Federal Trade Commission ha messo sotto inchiesta Facebook e il suo patron sono due. La prima è finita con una multa da 5 miliardi di dollari e riguarda una violazione della privacy degli utenti, a seguito della manipolazione dei dati personali degli stessi, mentre la seconda è una partita ancora aperta: l’FTC sta investigando per capire se, alla base dell’acquisizione di Instagram e WhatsApp, ci siano delle pratiche di concorrenza sleale.
Per questa ragione, la decisione dell’FTC – che pretende sia sospesa la procedura di fusione delle tre applicazioni di messaggistica istantanea di proprietà di Facebook – un po’ c’era da aspettarsela. Il motivo è chiaro: se le piattaforme fossero fuse, nel caso in cui come risultato dell’inchiesta ci fosse l’annullamento delle acquisizioni fatte da Zuckerberg, sarebbe più complicato scorporare nuovamente le piattaforme.
Quanto ci sia di “scorretto” nell’acquisizione di due compagnie sta all’FTC deciderlo, naturalmente. Secondo il nostro modesto parare, non è detto che comprare due piattaforme sia automaticamente sintomo della volontà di sopprimere la concorrenza. Se WhatsApp e Instagram fossero state accantonate dopo l’acquisizione, allora avremmo potuto credere alle mire monopolistiche di Facebook, ma questo non è accaduto: entrambi i servizi hanno continuato a crescere, diventando punti di riferimento per milioni di utenti. La Federal Trade Commission però non è convinta e l’ingiunzione che blocca la fusione delle piattaforme – raccontata nel report del Wall Street Journal – potrebbe non tardare ad arrivare.
